Domani a Dribbling, h 14:00 su Rai2, Elena Linari, ex giocatrice della Fiorentina Women's e attuale difensore della nazionale e dell’Atletico Madrid si confessa in esclusiva al microfono di Sara Meini parlando di omosessualità nel calcio, maschile e femminile e del suo coming out: “I veri problemi della vita sono altri. C’è gente che soffre, e noi ci lamentiamo perché un figlio è omosessuale? Abbiamo sbagliato tutto. Ripeto i problemi della vita sono altri e lo sappiamo bene. Per esempio quello che ha fatto qualche giorno fa la Nazionale di calcio andando all’Ospedale Bambin Gesù è un’immagine potentissima e mi auguro che anche alla nostra squadra venga data questa possibilità. Quando si ha un figlio la cosa più importante è che sia felice. Se è felice con una relazione omosessuale non vedo dove sia il problema. È ovvio, ci potranno essere delle difficoltà , ma nella vita in generale le difficoltà ci sono. È stato toccante quello che mi ha detto mia nonna quando lo ha saputo. Era contenta ma piangendo mi ha detto 'ho tanta paura per te perché non siete tutelate'; io ho pianto, ma di gioia perché a pronunciare queste parole è stata una nonna, una persona di 80 anni. Nella mia vita privata devo essere libera di fare quello che voglio. Ci sono tanti calciatori che coprono le loro preferenze con un’altra relazione, così come qualsiasi altro sportivo, per evitare i famosi pregiudizi. Tante volte si evita di mettere un post o cose del genere per evitare di coinvolgere altre persone perché ancora in Italia non siamo pronti. Ma poi diciamolo, non è che nel calcio femminile fioccano le omosessuali, no proprio no, omosessuali ci sono nel calcio maschile, negli altri sport e nella vita quotidiana. C'è grande differenza di mentalità tra la Spagna e l'Italia. Qui a Madrid non ho nessun problema, anzi... In Italia sono io la prima ad aver paura di affrontare l’argomento perché non so la gente come potrebbe reagire. Ho paura del loro giudizio".


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