Commisso aveva ragione. Sulla Juventus, sulla gestione Agnelli, ma più in generale sul modo di gestire il calcio in Italia. Il presidente della Fiorentina, forse un po’ in ritardo rispetto a noi, ha capito che difficilmente (al di là dei soldi che ognuno ha a disposizione), si può competere o vincere in questo sistema, che lascia poco spazio agli altri.

Intanto siamo però curiosi di capire il futuro viola, dal punto di vista sportivo e non solo. I prossimi mesi, aspettando la ripresa del campionato, saranno decisivi. Non tanto per vedere come si piazzerà la Fiorentina in campionato, quanto per delineare cosa sarà della Viola nei prossimi anni, nelle prossime stagioni.

Con l’inaugurazione del Viola Park (ormai pochi mesi e ci siamo), finirà la prima parte della gestione Commisso. E si aprirà la seconda. Ancora poco delineata nei contorni, nei contenuti. Per adesso sappiamo che c'è la voglia di migliorare quanto fatto la scorsa stagione, di restare comunque nella parte sinistra della classifica e poco più. Ma la vera domanda è: esiste una strategia, magari vincente, all'interno della Fiorentina? C’è un sogno nel cassetto, magari esaudibile, per uno degli uomini più ricchi e più competenti d’America? Il colore viola può far parte di tutto questo? Aspettiamo news, ci saranno a breve?

Il grido d'allarme e le vie d'uscita proposte da Commisso lasciate cadere nel vuoto. E ora qualcuno dovrà leccarsi le ferite
E' passato quasi un anno da quando il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, in un'intervista rilasciata al Financ...

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