Due gol in tre partite per Giovanni Simeone, che di fatto sta già facendo dimenticare (almeno in parte) che Pavoletti rimarrà ai box per diversi mesi: l'avvio del Cholito con la maglia del Cagliari sta seguendo certamente un trend diverso rispetto a quello della passata stagione a Firenze. Un giocatore sicuramente rinvigorito dal cambio maglia e dal cambio d'aria, che con la Fiorentina aveva decisamente chiuso dal punto di vista tecnico ma anche mentale. Troppo brutta la scorsa stagione per essere vera, anche per un attaccante che comunque era reduce dai 14 gol del 2017/18. Innegabile però che le 6 reti in campionato, più le 2 in Coppa Italia, e le tantissime occasioni sbagliate abbiano lasciato il segno nella testa di tutti, soprattutto sulla sua. Ed è altrettanto chiaro di come spesso nel calcio la soluzione per ritrovarsi sia quella di cambiare casa: Simeone l'ha fatto e per il momento ne sta beneficiando, come difficilmente avrebbe fatto rimanendo in viola. Ecco perché rimpiangerlo è esercizio inutile, un po' come lo era una decina d'anni fa con Giampaolo Pazzini. In quella Fiorentina il Pazzo non riusciva proprio a incidere e l'ambiente l'aveva un po' etichettato, per di più davanti aveva anche un certo Gilardino: lo sbarco alla Samp fu la sua mossa vincente, quella che gli permise di esprimere un potenziale che a Firenze non sarebbe forse mai riuscito a mettere in mostra.


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