In bilico, ad oggi almeno, soprattutto tra due identikit: Giovani Lo Celso e Nedim Bajrami, due mezzali con propensione offensiva, cioè quello che serve alla Fiorentina per provare a completare il suo undici titolare. C'è però un mare, quasi un oceano tra i due, che sono sì omologhi dal punto di vista tattico ma di certo sotto il profilo della caratura e dell'esperienza internazionale. L'argentino tra Champions, Europa e Conference League ha messo insieme quasi 40 partite, aggiungendone altrettante con l'Argentina, mentre l'albanese non ha mai giocato fuori dai campionati nazionali (svizzero e italiano) e appena 7 volte con la sua Nazionale maggiore. E almeno nel reparto centrale è proprio l'approccio, l'abitudine alle gare e agli ambienti europei che manca alla squadra viola.

Nella rosa di Italiano quello che ne ha di più è addirittura Benassi con 15, seguito da Bonaventura e Amrabat a 11. Poche per pensare di imporsi già da squadra attrezzata ed esperta al ritorno in Europa. E dai numeri emerge come per la Fiorentina sia troppo importante inserire numeri di quel tipo in una mediana ancora orfana di cambio di passo.


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