Il direttore sportivo Pietro Lo Monaco ha parlato a Radio Toscana: "La Fiorentina ha fatto bene ha smentire l’incontro con Sarri perchè è una forma di rispetto nei confronti di Prandelli. Comunque Sarri fa parte di coloro che scelgono il progetto, la programmazione per fare calcio. Poi ci sono quelli che vogliono vincere, che scelgono solo le grandi squadre. Quindi per l’idea di calcio che ha intenzione di fare in futuro la Fiorentina, secondo me può essere il tecnico ideale. Però faccio una domanda provocatoria: perchè non Prandelli?".

E poi ha aggiunto: "Prandelli dirigente? Sono molto scettico sugli allenatori che abbandonano il campo per intraprendere ruoli di direzione, credo molto nella suddivisione dei ruoli. Vi faccio l’esempio di Lippi: mi sembra si sia stancato presto di fare il supervisore, sono due cose diverse. Poi Prandelli ha 64 anni, può ancora tranquillamente allenare. Kokorin? A suo tempo ha dimostrato di avere delle buone qualità tecniche, qualità che ora vanno ritrovate. Ad oggi non si può definire un rinforzo. Il vero punto di forza in attacco è stato credere e insistere su Vlahovic. Firenze è una città abituata al bel gioco, per questo è esigente. Non c’è l’obbligo di vincere lo scudetto, ma quello di vedere delle belle squadre sì. Firenze è una piazza dove il traguardo non deve essere la salvezza, ma partecipare regolarmente alle coppe europee. Le critiche in questo senso da parte dei fiorentini, sono normali".

E infine: "Cosa successe con me, Corvino e Vargas? Potremmo scriverci un libro… Vargas calcisticamente l’ho cresciuto io, poi quando ha avuto mercato l’ho avvisato: “Tu pensa a giocare, stai tranquillo che ti vendo bene e a una squadra importante. Non leggere quello che scrivono sui giornali, riguardo Real Madrid, Liverpool, eccetera… Sono tutte voci che faccio uscire io.” Io avevo due offerte: una della Fiorentina e l’altra del Palermo, anche molto più alta di quella dei viola, ma logicamente non potevo vendere al Palermo un giocatore del Catania così importante. Raggiungo l’accordo con la Fiorentina e Vargas scompare. Spunta il suo procuratore che mi dice: “Il ragazzo vuole andare al Real Madrid”. Io gli rispondo: “Va bene, sistemati a Madrid, ma qua devi portare 15 milioni di euro, perchè se tra dieci giorni non trovi l’accordo il ragazzo è ceduto alla Fiorentina”. Insomma, finiti i dieci giorni il ragazzo è dovuto tornare in Italia e, siccome non voleva firmare, in quell’albergo di Milano è venuto fuori “l’uomo di strada” quale sono! Poi, in un albergo di Firenze, abbiamo concluso la trattativa con Vargas e il suo procuratore al quinto piano dell’hotel, io e Corvino al piano terra e il segretario della Fiorentina che faceva su e giù con le carte. Pazzesco!",


💬 Commenti