Questo pomeriggio il giornalista del Corriere della Sera Alessandro Bocci, durante un collegamento con Radio Bruno, ha espresso tutte le sue preoccupazioni a riguardo del mercato e del futuro di Vincenzo Italiano. Questo un estratto del suo intervento:

"La staticità sul mercato della Fiorentina non mi spaventa perchè quasi tutte le squadre adesso in Italia, con l'unica eccezione dell'Inter, sono ancora ferme. Prima di incorrere in figuracce credo che i giudizi sul calciomercato debbano essere dati al suo termine. Senza ombra di dubbio però, a mio modo di vedere, i segnali arrivati finora non sono certo positivi. Prima Vlahovic, poi Torreira e adesso Italiano. Nonostante il traguardo raggiunto questa stagione, adesso mi pare ci sia in atto un ridimensionamento degli obiettivi, e lo dico partendo dal nodo legato al portiere: con Terracciano pronto a tornare in panchina era stato ipotizzato di dover prendere un titolare, mentre adesso invece si parla di Milinkovic-Savic.

Quindi Bocci ha proseguito: "Più che dal mercato però sono veramente preoccupato dal futuro di Vincenzo Italiano, se qualche giorno fa ero più tranquillo adesso è cambiato qualcosa. Il mister è una persona molto ambiziosa, e se davvero la Fiorentina non riuscisse neppure a trattenere Italiano credo ci sia da farsi delle domande. Poi magari tra qualche giorno arriva il rinnovo del tecnico, arrivano centrocampista difensore e punta e  a quel punto Commisso e Barone dimostreranno di aver avuto ragione. La permanenza del tecnico siciliano è fondamentale per continuare a crescere, su un progetto iniziato appena dodici mesi fa".

Infine ha concluso: "Inizialmente i soldi per il presidente non erano un problema, lo ha detto lui a piu riprese. Adesso i fatti invece dimostrano il contrario. Capisco i budget ma chi compra la Fiorentina deve essere consapevole che l'obiettivo deve essere lottare ogni anno per andare in Europa: credo sia lo standard minimo richiesto da una piazza come Firenze. Qui nessuno chiede lo scudetto, poi però è normale che l'insoddisfazione della piazza arrivi. Mi aspetto che sull'anno scorso si rilanci, non che si facciano dei passi indietro. Il mio non è un giudizio, ma una preoccupazione. Se il problema è che Commisso c'è rimasto male per qualche critica di troppo dei tifosi allora il calcio non fa per lui. Dispiace dirlo ma è così, il calcio è ingrato, è sempre stato così e sempre lo sarà. Basta vedere cosa accade in altre piazze come ad esempio Napoli. Le offese non vanno bene però il diritto di critica è legittimo".


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