Non si può dire che Giovanni Simeone di spazio e fiducia non ne abbia avuto: dal momento del suo arrivo a Firenze non ha saltato una singola partita di campionato, partendo molto di rado dalla panchina. La Fiorentina ha puntato su di lui e lo ha fatto in maniera vigorosa, al punto da lasciarlo come (quasi) unica soluzione là davanti: via Babacar, rispedito al mittente Falcinelli, sparito Thereau; l'unica alternativa è rappresentata dal giovanissimo Dusan Vlahovic. Aldilà dei gol che in questa stagione non arrivano, al Cholito sembra mancare un po' di fiducia e di brillantezza, perché con la maglia viola l'abbiamo visto in versioni decisamente migliori, soprattutto sotto il profilo della partecipazione al gioco. Ieri con la Roma un ritardo imperdonabile sull'assist di Chiesa, che poteva valere il 2-0 e invece ha tenuto a galla i giallorossi. Ci ha provato Pioli a lanciargli un messaggio, tenendo fuori l'argentino a Torino, ma il cambio di marcia non c'è stato. Chissà che allora un'occasione non possa averla proprio Vlahovic, magari già a Frosinone, contro un avversario sulla carta alla portata.


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