In vista del match contro la Lazio Fiorentinanews.com ha fatto il punto su questa delicata sfida tra le due squadre nella sua Rubrica in Rosa con una delle giornaliste di punta di Città Celeste Ramona Marconi, tutti i giorni in onda con una trasmissione televisiva che parla di Lazio e che quindi conosce da vicino le vicende in casa biancoceleste.

Innanzitutto parliamo di Ramona, comè è iniziata la tua carriera da giornalista sportiva? "Per puro caso. Mi laureo in tutt’altro e intraprendo studi di filosofia. La carriera giornalistica non era nei miei piani. Un giorno, con il mio solito fare polemico, scrivo a quello sarebbe poi diventato, da lì a poco, il mio direttore. Gli scrivo che secondo me le sue pagelle erano improponibili, come lo era quello che diceva sulla Lazio. Lui, come risposta, mi disse che mi aspettava per un colloquio conoscitivo perché stava cercando redattori. Da quel colloquio fortuito ho intrapreso questa strada che, poi, è diventato il mio lavoro principale. Oltretutto mi occupo anche del reclutamento e della formazione del personale, che è invece il ramo per cui mi sono laureata".

Da dove nasce la tua passione per lo sport e nello specifico per il calcio? "Anche qui tutto frutto del caso. Anzi, del destino. A casa nessuno segue il calcio. Un pochino se ne interessa solo mio fratello. Al liceo le mie amiche parlavamo di make up, io leggevo il Corriere dello Sport. Uscivo sì, ma sempre dopo che la Lazio avesse giocato. Sono sempre stata la voce fuori dal coro. Ancora oggi mi chiedo da cosa si sia originata questa passione. Credo che la risposta sia solo una: predestinata alla lazialità".

Segui le vicende della Lazio da sempre, come giudichi il cammino fatto fino ad adesso da questa squadra? "Sono un’ambiziosa, per questo non mi accontento. Quando dici ogni anno che punti all’Europa e poi non la onori fino in fondo, vuol dire che sei ancora una squadra media, con una mentalità ancora provinciale. Credo che la società, per prima, dovrebbe crederci e allestire la rosa in maniera adeguata. Per rosa non intendo il solo 11 titolare, parlo di una panchina valida, alla stregua dei titolari. Qualche bella soddisfazione ce la siamo tolta, ci mancherebbe. Con molti meno soldi spesi rispetto ai cugini, qualche trofeo, noi, lo abbiamo alzato. Ma vorrei una Lazio con una mentalità diversa e con ambizioni diverse".

Un giudizio sul lavoro di Inzaghi? "Credo che in tre anni di ottimo lavoro ci possano stare anche dei momenti non positivi. Qualche sbaglio lo ha commesso anche lui, ma credo che sia un allenatore molto valido e preparato. Oltre che laziale vero. Che non guasta mai..."

La Fiorentina è la squadra più giovane della serie a, quali giocatori ruberesti per portarli a Roma? "La lista è bella lunga: direi in primis Chiesa, che a mio modo di vedere le cose, li vale tutti 100 milioni. Un giocatore completo, dinamico e imprevedibile. Sembra che abbia alle spalle almeno cinque anni di Serie A. Davvero fantastico! Ruberei anche Simeone e Veretout".

Badelj tornerà a Firenze da ex capitano sarà una partita speciale per lui, come valuta il suo operato alla Lazio? "A me piace tantissimo. Lo reputo un giocatore completo: abbina quantità a qualità. Nonostante abbia i ritmi lenti, è un giocatore che rischia tanto la giocata perché se lo può permettere. Dà del tu al pallone e garantisce molta qualità in mezzo al campo. Purtroppo Inzaghi lo ha impiegato con il contagocce perché pensa che non possa coesistere con Leiva".

Pensando alla Coppa Italia si può azzardare una finale Lazio-Fiorentina? "Magari! Ne sarei felicissima.

Juventus a parte come pensi questo campionato potrà finire? "In maniera molto scontata, eccetto la corsa al terzo-quarto posto. Vedo tante squadre motivate e la differenza di punti è davvero minima. Il Milan è la squadra da battere, perché sì, due mosse azzeccate nel mercato di riparazione di gennaio, possono renderti un piccolo Milan, una squadra da Champions".

Quali sono i progetti futuri di Ramona? "Amo il mio lavoro. Per ora mi reputo abbastanza soddisfatta di ogni scelta fatta. Non mi pongo troppi obiettivi, neanche limiti".

 

 


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