A margine di una premiazione firmata Gazzetta dello Sport, l'ad dell'Inter Giuseppe Marotta ha commentato i fatti di ieri sera al "Franchi": "Abbiamo subito un danno notevole, sarebbe grave se fosse irreparabile. Si è consumato nell'epilogo, è diverso da un torto al 5': è una partita che aveva preso una china definita. Il rammarico che ho, come dirigente di calcio, è che come movimento calcistico abbiamo investito molto sul Var: deve essere uno strumento usato in modo razionale e scrupoloso, non bisogna confondere oggettività con soggettività. Resto deluso dallo sforzo fatto dai club. Confronti? Si parla normalmente nei corridoi degli spogliatoi. Dico solo che va rivisto il sistema, non condanno un arbitro e non sta a me indicare un colpevole. E' un danno irreparabile per l'economia dell'Inter, spero non sia fatale per il nostro campionato. Possiamo stare ore qui, a disquisire sui protocolli: vanno rivisti e migliorati, sta agli organi competenti. Il mio rammarico è perché con il Varservono valutazioni oggettive e nessuno può oggettivamente indicare in falloso e da rigore il gesto di D'Ambrosio. Ha dell'incredibile: è l'errore più grosso e grossolano da quando c'è il Var, l'arbitro era anche vicino a quanto è accaduto. Se Abisso è stato influenzato dalle decisioni precedenti? Dovrei dimettermi se la pensassi così: se parlo di sistema da oleare, dico che bisogna prendere posizione, il sistema arbitrale deve essere assolutamente impeccabile considerato il riscontro mediatico e l'impatto nell'economia di un club calcistico".


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