Preoccupazione. Tutti sembrano preoccupati. Sei punti in sei partite, un avvio europeo in salita, una Fiorentina che non segna quasi mai, un attacco che non tira nemmeno in porta. E poi gli errori tecnici, di concentrazione, gli infortuni, una difesa già ai minimi termini. La sensazione che l’alchimia dello scorso anno si sia in parte sgretolata e che lo stesso allenatore ci stia capendo poco. Italiano ha fatto autocritica, ma le sue parole fanno rumore. Vede una squadra preoccupata, in difficoltà già ai primi di settembre. Poi c’è la giusta arrabbiatura della dirigenza nei confronti dell’arbitraggio di domenica. Ma la sconfitta di Bologna arriva dopo la solita conferenza polemica di Commisso, che getta ogni volta benzina sul fuoco, invece di provare a fare da pompiere. Parole che non aiutano ad essere uniti, a concentrarsi sul campo, a capire davvero cosa non va. Non può essere sempre colpa dei giornalisti o dei tifosi, troppo facile così.
Perché qualcosa che non va c’è. E il mercato appena concluso, al momento, ha regalato davvero poche note positive. A Bologna si è avuto la sensazione (già capitata ad Udine) di una squadra che non gioca più tutta assieme, che non si aiuta più come prima, che in dei momenti vaga per il campo senza idee. Proprio il contrario del calcio totale di Italiano, osannato fino a poco tempo fa: velocità, pressing, intensità. Niente di tutto questo. Soltanto tanta supponenza, da parte di un po’ tutto il mondo Fiorentina.
La stessa supponenza di Orsato, un arbitro protagonista, che non ammette quasi mai gli errori, che usa da sempre modalità da primo della classe. E poi si chiede aiuto, ai calciatori e alle società, da parte del mondo arbitrale. Una gomitata del genere non può non essere fischiata. E non ce ne importa se il Var poteva o non poteva intervenire.
Giovedì sarà nuovamente Europa e Italiano non potrà sbagliare. C’è ancora tutto il tempo possibile per rimediare a una stagione cominciata male. Sperando di non dover arrivare a dover scegliere una competizione o l’altra, già a settembre. Gli infortuni, le squalifiche, erano preventivatili. Perché si è deciso di far finta di nulla? Perché si è voluto rischiare? L’allenatore, che sicuramente da oggi finisce sul banco degli imputati, ha le sue colpe. Ma non è l’unico. Meno polemiche, meno conferenze pirotecniche, più calcio. Perché poi il rischio è proprio quello di guardare il dito e di non vedere la luna, in una città che negli ultimi due anni ha perso i suoi tre calciatori migliori, Chiesa, Vlahovic e Torreira, quasi senza battere ciglio. Fidandosi comunque. Sperando che al posto loro sarebbero arrivati calciatori altrettanto importanti. Come accaduto a Napoli, come accaduto a Bergamo, come accaduto dove si può anche vendere, ma si compra bene.
Oggi, la Fiorentina dello scorso anno, sembra svanita piano piano. Va ritrovata, in fretta. Ammettendo a se stessi, innanzitutto, di non essere infallibili. Cercando unità, non divisioni. Perché i calciatori, gli spogliatoi, le squadre, sono come spugne. Da sempre.
Sono felice di constatare che sempre più gente stia aprendo gli occhi. Eppure ve li farei leggere i commenti che avrebbe prodotto questo articolo anche solo pochi mesi fa. Una città supina e mediocre, che accetta tutto, che si fa abbindolare da questo pezzente e dai suoi scagnozzi. Oggi tutti a dare giustamente la colpa principale, non l’unica ma la principale, a Commisso. Era l’ora.
La colpa è solamente di gobbisso persona proprio non adatta a fare calcio farebbe più bella figura se vendesse. VIA GOBBISSO
Va tutto ben, Madama la Marchesa, va tutto ben, tutto va ben.
La colpa è di tutti la squadra non è scarsa è solo messa male in campo deve cambiare modulo creare una formazione titolare per il campionato è una con le riserve per la coppa del nonno. Deve fare giocare con continuità e mettere jovic dietro a Cabral,jovic non può giocare con le spalle alla porta. La formazione titolare per il campionato terracciano dodo biraghi amrabat Igor milenkovic barak gonzalez jovic Cabral ducan( Bonaventura) gli altri in coppa del nonno. Questa formazione per diverse partite basta con il turn over i calciatori non entreranno mai in condizione in più va via anche la fiducia nei propri mezzi . Ricordiamoci anche che l anno scorso con il fenomeno in panchina abbiamo perso 17 partite metà campionato non esiste 4 gol da Udinese e Sampdoria vittoria regalo della Juve poi altro regalo con la cremonese poi buio totale . Il fenomeno deve assolutamente cambiare modulo se no si farà un campionato di patimenti oltre alla condizione fisica che lascia a desiderare
Purtroppo, come quasi sempre accade, il pesce comincia a puzzare dalla testa. Sicuramente Commisso è un bravo imprenditore o meglio è bravo negli affari, perché un bravo imprenditore sa circondarsi di collaboratori qualificati, riesce a far gruppo e a portare entusiasmo nell’ambiente. Purtroppo questo non sta accadendo in quello viola e le persone che contano, e quindi che decidono, hanno poco vedere con il mondo del calcio. A noi tifosi interessa il giusto se vengono fatte delle buone plusvalenze e investiti i soldi in immobili.
A noi interessa, come è giusto che sia, la parte sportiva e se già a metà settembre si avverte che la squadra è scarica e il tifoso già smette di sognare, il capo cominci a riflettere un po’ di più e a fare un po’ di autocritica per quello che poteva fare e non ha fatto. E speriamo che anche quest’anno Italiano riesca a fare una buona frittata con le uova che ha, come diceva con nostro ex allenatore, altrimenti sono dolori.
Commisso Barone e Prade’ con questi 3 non se ne fa uno buono !!! SFV
Il vero problema si chiama Rocco Commisso, e lo dice uno che l’ha sostenuto fino a poco fa dal primo giorno. E si chiama Commisso non perchè ama la polemica a sè stante, ma perchè ha un concetto trumpiano dei rapporti con la stampa, perchè il calcio è un business e non una passione, nonostante i suoi tanti discorsi, perchè è lui che decide e rivendica le sue decisioni sui giocatori ( Amrabat, Torreira, Kouamè tenuti (e non si sa tutto), Chiesa e Vlahovic venduti ), perchè e lui che detta la politica di acquist/vendita dei calciatori e le riconferme o meno degli allenatori. E si può continuare. Joe Barone è solo la sua longa manus in loco e Pradè è solo uno che fa quanto gli viene comandato, non è affatto vero che è un DS scadente, il passato lo prova, è solo un DS che applica i dettami della Società cercando di arrabattarsi. E’ con questa politica che abbiamo giocatori da bassa serie A e discreti panchinari mentre abbiamo solo due buoni giocatori, Gonzales e Barak, che non è di nostra proprietà.
E poi c’è Italiano, il talebano del 4-3-3, quello che adatta i giocatori al modulo, lo Zeman de noantri, com’è stato definito anche qui, quello che ha scambiato un raddoppio di ingaggio con il non fare mai polemica e dire sempre di si, quello che non sa cambiare modulo a partita in corso, quello che ha perso, probabilmente, umiltà pompato anche dai media.
Quando i giornalisti faranno il loro mestiere, di critici e reporter della realtà, quando non si accontenteranno più di essere accreditati nei comizi di Rocco ma avranno il coraggio di porre domande scomode e replicare, se del caso, sarà sempre troppo tardi.
A Napoli e a Bergamo non succede quello che succede a noi perchè lì hanno dirigenti competenti, uomini di calcio, scouting. Noi abbiamo il duo “attenti a quei due”. Così si spiega il tutto, semplicissimo
La colpa è solo e soltanto del presuntuoso calabro-americano, che non sa fare calcio, che vende i giocatori più forti e compra mezze calzette…..ps Rocco go home!
Ohhhhhhhh!!!! FINALMENTE un articolo DA 10! Hai detto tutto.
Bravo MARCO!!!