Lo scorso 30 luglio, dopo la vittoria per 4 a 0 della Fiorentina ai danni del Bologna, il presidente Commisso chiamava Iachini per comunicargli la sua scelta: la conferma sulla panchina viola del tecnico marchigiano. Fiducia ad un allenatore bravo a ritrovare il bandolo della matassa, chiavi in mano ad un tecnico che però, nella sua carriera, vanta pochi traguardi prestigiosi, etichettato infatti come allenatore "da salvezza". Niente di dispregiativo, sia chiaro, il trascorso di allenatore spesso parla da solo. In molti però hanno storto il naso per la sua riconferma, visto e considerato che un tassello fondamentale per la crescita di una squadra spesso passa dalla scelta di un allenatore di caratura internazionale. Allegri, Spalletti e Sarri per i più ambiziosi, Juric, De Zerbi e Di Francesco per i meno sognatori. Tutte chiacchiere portate via dal vento, avanti con Beppe Iachini.

Commisso Iachini Fiorentina

Dopo più di un mese, l'ex Sassuolo sta preparando al meglio l'inizio stagione della Fiorentina, ma il suo telefono squilla a vuoto. Nessun giocatore esplicitamente chiesto dal tecnico, nessun fidato riportato alla base per aumentare il valore della squadra. Destino diverso invece è quello di Carlo Ancelotti, allenatore dell'Everton dopo l'esonero dal Napoli di De Laurentiis. L'allenatore emiliano in questa finestra di mercato ha alzato la cornetta, convincendo prima Allan e poi James Rodriguez, a raggiungerlo a Liverpool, sponda Blues. Due colpi non male per rinforzare una squadra che la scorsa stagione si è classificata dodicesima in Premier League raccogliendo 49 punti, proprio come la Fiorentina. Non paragoniamo affatto le due squadre in questione, anche perchè l'Everton fattura più del doppio della squadra di Commisso (213 milioni di euro contro i poco più di 100 della Fiorentina). Le squadre di Premier sono indubbiamente più ricche e possono permettersi acquisti onerosi.

ancelotti napoli fiorentina

Tuttavia ciò che ha inciso, e non poco, nella scelta di James Rodriguez di vestirsi di Blues, è stata sicuramente la presenza di Ancelotti sulla panchina dell'Everton. I due infatti avevano già lavorato insieme sia nel Real Madrid che nel Bayern Monaco. Il tecnico emiliano aveva tentato di portarlo con sé anche al Napoli la scorsa estate, ma poi il club partenopeo non riuscì nell'affondo decisivo. Inoltre le cifre dell'affare non sono così faraoniche, visto che il cartellino del colombiano è costato al club circa 25 milioni di euro. Questo per sottolineare quanto, alle volte, la scelta di un allenatore internazionale ripaghi in termini di blasone. Non che la Fiorentina ad oggi possa permettersi un allenatore come Ancelotti, sia chiaro, visto che il suo stipendio si aggira intorno ai 13 milioni l'anno, ma probabilmente il tassello allenatore conta più di quanto Commisso creda.


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