La strategia di Pradè sembra quella di puntare non su grandi nomi, ma su giocatori funzionali. Esattamente come in quel magico 2012...


Non una squadra composta di grandi nomi, quanto semmai di giocatori funzionali. Sembra essere questa l'idea di Daniele Pradè, in linea con quella che fu la sua prima estate viola nel 2012. In quel mercato arrivarono infatti giocatori più conosciuti ed esperti come Pizarro, Aquilani, Toni e Viviano, e altri meno noti come Borja Valero, Gonzalo Rodriguez, Cuadrado (non ancora del tutto esploso) e Savic. Come sappiamo, però, anche questi ultimi si sono rivelati calciatori di grande spessore e hanno fatto la fortuna della Fiorentina.

In queste settimane, la storia sembra ripetersi. Svanite nel nulla le voci che accostavano alla Fiorentina Ibrahimovic, Balotelli, De Rossi e Nainggolan. Sono arrivati invece Boateng e Lirola, con Demme che potrebbe essere il prossimo acquisto e con i più recenti interessi per Milivojevic e Diego Rossi. Nomi che non fanno saltare dalla sedia, certamente poco esaltati dalla stampa. Ma la verità è che alla fine sarà sempre e solo il campo a parlare, e le esperienze del passato devono renderci ottimisti. Pradè ha la capacità di lavorare a stretto contatto con Montella, ed è facile immaginare come i giocatori che arriveranno saranno voluti anche dall'allenatore.

Per questo, qualora non approdassero in riva all'Arno profili da copertina o con bacheche piene di trofei, non ci sarebbe davvero motivo di preoccuparsi. La Fiorentina deve ripartire, e deve farlo da giocatori adatti alle caratteristiche del suo allenatore. "Mi fido di te" cantava Jovanotti nel 2005, ed è esattamente quello che i tifosi viola devono fare, ciecamente con Pradè. L'uomo che, ricordiamocelo, sei anni fa portò una squadra ridotta in cenere a due punti dalla Champions.

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