Nel match di domenica scorsa a Verona, ha fatto scalpore la mossa di Vincenzo Montella di lanciare (viste le squalifiche di Pulgar e Castrovilli) Cristoforo titolare in mezzo al campo.

Il centrocampista uruguagio non aveva ancora visto il campo in questi primi mesi della stagione e contro l’Hellas ha giocato addirittura tutta la partita, cosa che, nello scorso anno a Getafe, aveva fatto solamente in otto occasioni. Nel mercato estivo, la dirigenza viola non è riuscita a cederlo e, di fatto, il classe 1993, è diventato il vice Badelj, visto che non sono arrivati altri centrocampisti. Si può tranquillamente dire che Cristoforo sia l’esubero più utile di tutti dato che Dabo, Eysseric e Thereau non sono mai stati presi in considerazione per questa nuova Fiorentina.

Detto questo, escludere Zurkowski, che fin qui ha giocato solamente dieci minuti, è sembrata una scelta fin troppo conservativa, fin troppo poco coraggiosa. Il ragazzo polacco, il quale ha disputato anche un buon Europeo under 21 a giugno, è ritenuto ancora acerbo e poco pronto fisicamente e tatticamente da Montella, che, nonostante le assenze e la presenza di due centrocampisti poco esplosivi e dinamici come Benassi e Badelj, ha optato per un altro mediano flemmatico come Cristoforo, scartando, anche come subentrato, l’ipotesi di inserire il biondino ventiduenne.

L’ex Gornik Zabrze è così inferiore all’uruguagio, ritenuto più utile dei sopracitati esuberi ma pur sempre un calciatore perennemente sulla lista dei partenti, senza margini di miglioramento e che ha giocato ventiquattro partite da titolare negli ultimi tre anni e mezzo di carriera?

Ci sbilanciamo, la risposta è no: quella del tecnico viola è stata una mossa veramente difficile da comprendere.

GIACOMO TRAMBUSTI


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