MOENA - La prima seduta pomeridiana in Val di Fassa si è conclusa con una partitella a campo ridotto con due squadre da 11, una viola e l'altra "in giallo" e ribattezzata scherzosamente da Italiano 'il Moena'.

Il match di allenamento si è concluso 1-0 a favore del "Moena", ovvero i ragazzi con le casacche gialle. A segno Munteanu nel primo tempo su assist di Vlahovic dopo una sanguinosa palla persa da parte della Fiorentina in viola.

Per la prima partitella interna, Vincenzo Italiano ha scelto il 4-2-3-1 per entrambe le squadre. Munteanu alle spalle di Vlahovic per i gialli, Maleh subito dietro a Kokorin per la squadra in viola.

Ma è il discorso di Italiano alla squadra, durante lo stretching finale, a farla da padrone. Il nuovo allenatore della Fiorentina ha ricordato ai suoi che il Barcellona degli anni d'oro, giocava con Henry, Eto'o e Messi contemporaneamente; e che se si vuol mettere in pratica un certo tipo di calcio, serve spirito di sacrificio. Anche da parte degli attaccanti.

E poi, il discorso finale, ancora riferito agli uomini che dovranno, in qualche modo, gonfiare le reti: "Dobbiamo giocare di squadra, non possiamo pensare di lanciare sempre Dusan. Altrimenti se non segna altri 21 gol il prossimo anno è un casino. Giochiamo con tre attaccanti, magari segna 15 gol lui e 10 a testa gli altri due".

A chiare lettere, Vincenzo Italiano avverte i suoi, catechizzandoli letteralmente. Tradotto: per adottare il suo tipo di calcio, servirà gruppo, spirito di sacrificio e voglia di cooperare. Sempre. Solamente così la Fiorentina potrà pensare di alzare l'asticella. Con le modalità dettate dal proprio allenatore. Che se saranno seguite, promettono spettacolo.

 


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