Come una nave in piena tempesta. E’ questa più o meno la situazione attuale della Fiorentina dopo il caos scaturito dal divorzio decisamente anticipato con Gennaro Gattuso. La redazione di Fiorentinanews.com, per un parere sulla vicenda, ha contattato l’ex direttore generale della Fiorentina Claudio Nassi. “Ho sempre pensato – ha esordito il dirigente – che il calcio non sia divertimento e svago. Il calcio ha mille storture, ma alla fine è una cosa seria dove non si improvvisa niente. Bisogna pensarle bene le cose prime di farle. La Fiorentina è un grande club ed ha delle responsabilità ancora maggiori rispetto ad altre società. Non si può “scherzare” con Firenze.

“All’interno della Fiorentina non ci sono uomini di calcio”. Questa la sintesi di alcuni pareri dati da addetti ai lavori. Lei si accoda?

“Purtroppo si, hanno ragione. E dico purtroppo perché lo affermo con grande dispiacere. Su Gattuso non posso giudicare in modo approfondito perché non conosco le dinamiche interne della società. Ma ripeto, il calcio non è divertimento e svago. Si deve stare molto attenti”.

Quanto ne esce ridimensionata la Fiorentina da questa vicenda?

“Purtroppo avvengono delle cose strane nel calcio, non solo per quanto riguarda la Fiorentina. Il club viola è stata la mia vita e mi piacerebbe vedere che le cose vengano fatte in modo giusto. Il problema ‘vero’, non è il nome dell’allenatore. Una società deve essere in sintonia con il tecnico, è fondamentale. Uniti si vince, se non lo siamo, ci saranno sempre problemi.

Sembra che anche Giancarlo Antognoni possa lasciare la Fiorentina…

“La Fiorentina ha avuto due proprietà, i Della Valle e Commisso: due “padroni” decisamente ricchi. I risultati però sono sempre stati inferiori alle aspettative. Evidentemente non si sono circondati degli uomini giusti, perché da soli non si fa niente. C’è troppa superficialità nel condurre le cose”.

Secondo lei, la credibilità viola dopo quest’ultima vicenda, è scesa ai minimi termini?

“Sono state fatte troppe cose che mi hanno lasciato perplesso. Continue dichiarazioni fuori luogo, non capire cos’è il calcio in Italia, parlare sempre. In questo sport, si lavora in silenzio e si guardano i risultati che restano la cartine tornasole”.


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