Tra i tanti - a dire il vero, quasi tutti - giocatori insufficienti nell’andata della sfida al Basilea, c’è Rolando Mandragora, reo di aver causato la punizione da cui poi è nata la rete del 2-1. La prova del mediano ex Toro era già stata sin lì ricca di imprecisioni e sviste, figlie di una scarsa attitudine a giocare match di cartello. Ma non solo Mandragora, anche altri viola, compreso mister Italiano, hanno accusato il peso di lottare per una finale europea.

Una meta prestigiosa che ha aumentato il livello di tensione della squadra, finendo per sgonfiarla dopo il primo tempo. Oltre alla naturale stanchezza fisica, arrivati a questo punto della stagione, c’è infatti da considerare il ‘fattore Europa’, di cui pochi, all’interno dello spogliatoio, possono sfoggiare. La non esperienza a disputare gare così importanti si è fatta sentire proprio nel momento del bisogno, frenando anche i profili più ‘internazionali’ come Nico Gonzalez. Pure l’argentino, oltre ad apparire visibilmente “spompato”, non è stato all’altezza della situazione, non riuscendo ad apportare quasi nessun contributo offensivo per i compagni.

Adesso, però, viene il momento della riflessione. Ripensare agli errori commessi (e cercare di aggiustarli) in vista del ritorno in Svizzera. Questa volta, però, senza quella sufficienza che ha caratterizzato la partita della Fiorentina dopo essere passata in vantaggio. Il Basilea, come già fatto al Franchi, si chiuderà per mantenere il risultato. Toccherà quindi ai Viola tirare fuori il coraggio per prendersi una finale europea, mostrando tutti i valori che nel primo round sono rimasti nel cassetto.

Vivere o morire con le proprie idee: quel filo sottile previsto dalla filosofia di Italiano. Ma se la Fiorentina è arrivata a questo punto, è proprio grazie a lui
Maledette semifinali europee. La Fiorentina post-fallimento non ha proprio la tradizione dei desideri, nel momento in cu...

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