Federico Chiesa è certamente l'unico aspetto positivo del tridente offensivo della Fiorentina: il figlio d'arte gigliato è l'unico in grado, almeno fino ad ora, di saltare l'uomo e garantire ai suoi la superiorità numerica. Un gioco che troppo spessa latita e passa quasi sempre dai piedi di Chiesa, a cui si affidano le speranze di Pioli e dei tifosi viola. Nonostante questo però, l'apporto del numero venticinque in fase realizzativa è stato piuttosto limitato: due gol in campionato, segnati al Franchi contro Chievo prima e Spal poi. Numeri parzialmente sollevati dal numero degli assist, che con quello a Benassi è arrivato a cinque. Ma per compiere il salto di qualità definitivo, Chiesa deve iniziare a segnare maggiormente: a cominciare proprio dalla partita contro il Portogallo, in cui andrà a caccia di un doppio obiettivo. Riuscire a tornare al gol dopo quasi due mesi e contemporaneamente segnare il primo gol con la Nazionale, di cui è già un punto fermo ad appena ventuno anni.

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