Se la Fiorentina ha (quasi) raggiunto la salvezza lo deve principalmente ai gol segnati da un certo Dusan Vlahovic. Un ragazzo di 21 anni che ha messo a segno 21 gol (quasi un segno del destino in questo senso).

"È un giocatore completo che usa prima di tutto il cervello - è la descrizione che dà del serbo, l'ex attaccante viola Luis Oliveira, intervistato dal Corriere Fiorentino - È fondamentale, quando sei in area di rigore, sapere cosa devi fare. E lui lo sa. La forza della Fiorentina è stato lui e, in attacco, è stato solo, perché è sempre mancato qualcuno accanto a lui a supportarlo. E questo lo ha ulteriormente responsabilizzato, tanto da renderlo, oggi, un giocatore pronto. Ora la società deve fare attenzione a non farselo scappare".

In questi mesi abbiamo assistito alla sua crescita: "Ha saputo superare anche le critiche...Ha dimostrato di avere anche un grande carattere e ha resistito alle polemiche. È cresciuto da ogni punto di vista. È stato la sorpresa del campionato. Nessuno si aspettava che esplodesse così. E' venuto fuori prepotentemente, dimostrando la sua forza. Mi fa piacere che non sia stato mandato in prestito in serie B o altrove. In Europa viene data la possibilità di giocare ai giovani, anche in Champions League. Qui in Italia si tende a voler far maturare un ragazzo mandandolo a fare esperienza in B, ma non ritengo sia un vantaggio, non sempre. Se uno ha qualità, deve giocare...Spesso mi viene chiesto se assomiglia a Batistuta. No, Bati era superiore. Vlahovic è solo all’inizio e in questo momento non lega neanche la scarpa sinistra a Batistuta. Deve fare ancora tanta strada per arrivare a quei livelli, ma è giovane e può solo migliorare".

E per il futuro? Oliveira dice: "La Fiorentina deve cercare di parlarci per capire cosa ha voglia di fare Vlahovic con la maglia vola addosso. A lui direi di non scappare, di restare. E che a volte, fare il passo più lungo della gamba, può essere controproducente. Ci si può bruciare. Però nel calcio di oggi, sono i soldi a illuminare la testa dei procuratori. Speriamo che il suo sia diverso, anche se alla fine, la parola più importante in ogni trattativa è sempre quella del ragazzo. Non deve andarsene, anche per la gente che oggi è consapevole di avere un attaccante che vede la porta in tutti i modi, se lo vuol godere".


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