La Champions ottenuta, e poi tolta prepotentemente a causa di Calciopoli. Questo il ricordo con cui il 18 maggio 2008 la Fiorentina si presenta a Torino per giocarsi la qualificazione contro i granata, nel duello a distanza con il Milan, impegnato con l'Udinese. La squadra di Prandelli ha in mano il suo destino, perché vincendo sarebbe matematicamente nell'Europa che conta (preliminari permettendo). Ma la situazione va di male in peggio: a San Siro i rossoneri hanno ribaltato lo svantaggio iniziale, distruggendo l'Udinese. A Torino, invece, i molteplici attacchi dei viola vengono sventati da uno strepitoso Sereni. E la Fiorentina rischia anche di perderla, quando sbilanciandosi per cercare il gol si fa infilare in contropiede. Più volte, come già successo in quella stagione, serve un grande Frey per tenere in piedi la baracca. La qualificazione in Champions sta prendendo la strada di Milano, ma al 76' deve fare inversione di marcia. Jorgensen alza un pallone morbido in area, Osvaldo lo controlla di testa e poi si inventa una rovesciata perfetta. Sereni stavolta non ci arriva, la palla è nell'angolino, la Fiorentina festeggia. Dopo la rete in extremis alla Juventus (2-3), Osvaldo segna un altro gol fondamentale in quel di Torino. Un'autentica magia che proietta la squadra di Prandelli, stavolta per davvero, meritatamente in Champions League.


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