Paolo Rossi, eroe dell’Italia al Mondiale del 1982, comincia a parlare di Antognoni e del suo rientro alla Fiorentina dopo 16 anni: “Pochissimi fuoriclasse sono legati indissolubilmente ad una società: penso a Riva, Baresi, Totti e Giancarlo. Antognoni in carriera poteva andarsene, forte com’ era, eppure è rimasto perché si sentiva ambasciatore della Fiorentina. Dici Antognoni e pensi Fiorentina. I Della Valle hanno fatto una scelta intelligente e giusta, commenta a Viola Week de La Nazione – Lo sfrutteranno per le sue capacità, Giancarlo è un uomo di grandissima qualità. Sapranno valorizzarlo al meglio. Siamo così legati, i motivi sono tanti: cominciamo da 10 anni passati insieme in Nazionale e poi i trionfi, quelli ti saldano per sempre. A questo aggiungete un aspetto non secondario: il carattere. Siamo semplici, allegri, simili davvero. Poi lui mi ha tenuto a battesimo in azzurro…. Giocava sempre a testa alta, senza guardare la palla, con un controllo perfetto. Questa è una caratteristica vincente che lo ha reso grandissimo. E poi aveva una virtù per me fondamentale: non si risparmiava, non l’ho visto mai tirarsi indietro. Generosissimo. La Fiorentina di oggi è una squadra che può battere chiunque, ma anche perdere da chiunque… Sono stato chiaro? A tratti irresistibile, in altri appannata, distratta, senza lucidità. L’elemento caratterizzante di questa annata è la discontinuità ed è un gran peccato, credetemi. La Fiorentina deve acquisire mentalità: questa però arriva con la costanza nel tempo. Poi si costruisce con le persone e la storia. Mi colpiscono quelli che arrivano alla Juventus e dicono: qui si respira un’aria diversa, se ti piazzi secondo hai fallito. Allora per il salto di qualità i viola devono mostrare qualcosa in più. Anche se in questi ultimi 4 anni hanno sempre partecipato all’Europa League. La società viola era famosa per il suo vivaio, eccome. Poi c’è stato un periodo buio, ma adesso ci risiamo: Bernardeschi e Chiesa mi piacciono tanto, sono talenti in prospettiva. Mi raccomando, la Fiorentina deve proseguire su questa strada”.

Che delusione con questa dirigenza si parla solo di cessioni dei giocatori più rappresentativi.