Con un suo gol (e il successivo assist per Osvaldo) ha fatto gioire migliaia di tifosi viola in un soleggiato pomeriggio di fine inverno. Era il 2 marzo 2008, quando Papa Waigo dopo aver riportato il risultato in parità, mandava in gol Osvaldo con un preciso cross dalla destra. Juventus-Fiorentina 2-3, al 93′, nel tripudio viola.







Marzo 2008, Juventus-Fiorentina. Ci racconta un aneddoto su quella partita?




"C'è tanto da raccontare (ride ndr). Era una situazione strana. La partita prima giocavamo contro il Livorno e io segnai il gol della vittoria. Eravamo ad un punto dalla Juventus e quella era una partita veramente importante. Essendo un calciatore giovane giocavo poco, ma dopo il gol al Livorno ero molto motivato. Mi dicevo "ok, ho fatto gol, adesso è il mio momento". Stranamente durante la settimana io e Osvaldo eravamo fuori dalla squadra titolare".




Ma qualche speranza c'era?


"In ogni caso, io sognavo di giocare contro la Juventus, così come tutti i giocatori giovani. Dalla panchina, Prandelli ci chiamò a me e Osvaldo e ci disse "state lucidi, che mi fate vincere la partita". Io e lui ci siamo guardati con sorpresa, dato che era strano. Essendo non esperto ero molto arrabbiato di non partire dall'inizio. Però dopo il 2-1 della Juventus chiaramente Prandelli si giocò le ultime due carte disponibili: Papa Waigo e Osvaldo. Alla prima occasione che ho avuto in quella partita, segnai il 2-2. Ancora più incredibile, l'assist del 2-3. Non potevamo crederci".




Come fu l'accoglienza al ritorno a Firenze?



"Bellissima. Quasi 15mila tifosi vennero ad aspettarci all'aeroporto. Sembrava di aver vinto una Champions League o uno scudetto. E' li che ho realizzato la grande impresa che avevamo compiuto. Sono felice che questa partita sia entrata nella storia della Fiorentina. Adesso ogni volta che c'è Fiorentina-Juventus, non posso fare a meno di guardarla. Oramai sono diventato un tifoso della Fiorentina".
























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