Un amarcord totale da parte di Manuel Pasqual, che in diretta Instagram con l'account ufficiale della Fiorentina ha ripercorso tante tappe della sua esperienza in maglia viola: "Nel 2012 la società fu brava a inanellare una serie di acquisti a raffica nei primi giorni, presero Aquilani, Borja Valero, Pizarro e costruirono una squadra che ripartì quasi da zero. Avevamo bisogno di fare quadrato dopo alcune stagioni difficili, la cosa bella fu che la squadra riuscì a creare un tipo di gioco divertente che riavvicinò la gente. Merito di chi costruì la squadra ma anche dei giocatori. Il mio gol alla prima in Coppa Italia? Di quel giorno ricordo che faceva un caldo "che abbaia", fu il gol della ripartenza contro il Novara, vincemmo e passammo il turno ponendo le basi per una grande stagione. Joaquin? Ho letto una sua intervista dove gli hanno chiesto se avrebbe fatto l'allenatore e ha detto che invece vorrà fare il torero, perché lo sogna da bambino. Lo faceva spesso in spogliatoio usando l'asciugamano. Felipe Melo? Ho un aneddoto che ricorderò sempre. Ne diceva di tutti i colori ad un magazziniere perché fumava e gli prometteva di buttarlo in piscina. Un giorno lo prese di peso vestito, con telefono e sigarette, e lo scaraventò in acqua. Da quel momento Leo (il magazzinieri in questione ndr) ha iniziato a fumare un po' di meno. Astori? Lo vidi perché gli chiesi una maglia per un amico, che lui mi portò autografata il lunedì. La domenica poi successe quel che successe... Uno dei momenti più difficili della mia carriera, è stato una delle pagine più brutte della nostra storia alla Fiorentina. Lo shock di Calciopoli? L'anno primo era stata costruita una buona squadra che arrivò subito al quarto posto, poi ci fu Calciopoli e ci ritrovammo in ritiro con tutta una serie di notizie da gestire. Tanti giocatori pensavano di essere ceduti e attorno a quella situazione si creò un grande gruppo. Quando ci fu l'ufficialità della A, anche se con -19, avevamo comunque la consapevolezza di essere un'ottima squadra. A livello mentale era una batosta difficile da gestire, anche perché nelle prime partite facevamo fatica. La società appese un foglio in spogliatoio con la classifica reale e ci chiese di correre per quella lì, lasciando perdere il -19".


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