Il clima infame che si è diffuso dopo la cessione di Federico Chiesa su Firenze ha portato in riva d'Arno l'attenzione di tutta il Belpaese calcistico. Ma tutti gli attenti osservatori, specialmente i non fiorentini che aprono bocca, non possono capire realmente la sensazione che da Lunedi pomeriggio hanno provato in molti.

Firenze dà, Firenze chiede. Il tifoso fiorentino nasce, nel tempo, con l'amore per la maglia viola nel cuore. E non importa che ci sia Federico Chiesa, Felipe Melo o qualsivoglia giocatore a vestirla, l'importante è che la onori, casomai non facendo proclami.

I tifosi della Fiorentina, giustamente, si sono sentiti traditi dopo le grandi parole d'amore che Chiesa, poco tempo fa, pronunciò nei confronti della squadra gigliata. E il fatto che la sua cessione sia stata alla Juventus è solo un'ulteriore goccia che ha fatto traballare un vaso che, il malinconicosoloafirenze Federico, ha riempito.

Ma se da una parte c'è quel sentirsi feriti, qualcun altro ha deciso di far fare una bruttissima figura a Firenze, alla Fiorentina e ai suoi tifosi. Da ieri mattina, infatti, i social sono pieni di attacchi incrociati nei confronti della tifoseria viola a causa di alcune offese postate sotto le foto del fratello di Federico Chiesa, Lorenzo.

Qualche perdigiorno, sicuramente annoiato, ha deciso di offendere pesantemente in uno scarso italiano una delle pianticelle più importanti dell'intero vivaio viola. Lorenzo Chiesa, infatti, è considerato un ottimo prospetto futuro e offenderlo destabilizza un ragazzo, ad oggi tesserato alla Fiorentina.

In più sottolinea che quei quattro ignoranti, nel senso che ignorano come si vive, non sono realmente tifosi della Fiorentina. Perchè al posto di diventare paladini dell'antichiesismo hanno messo alla gogna social una intera città. E, sicuramente, aveva ragione Umberto Eco quando diceva che i social danno voce a legioni di imbecilli.

Perdonali Lorenzo, non sanno quello che fanno. Perchè buttare via per dei commenti un rapporto sportivo sarebbe realmente impensabile. E chissà proprio che il fratello piccolo, spinto dall'amore per la città dove è nato, possa diventare un simbolo per quella società tradita da un consaguineo.


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