Ci sono casi in cui l’attesa praticamente non esiste. Casi in cui la data da cerchiare con il pennarello rosso sul calendario è talmente vicina tanto da togliere anche quell’ansia sportiva, quel mix tra buone e cattive sensazioni prima del magico fischio d’inizio che spezza l’incantesimo. L’atmosfera della partita per eccellenza per tutto il mondo viola quest’anno sembra essere diversa. Un po’ come quando il giorno del più difficile esame universitario arriva tra Natale e il giorno del tuo compleanno.

Il cambio di proprietà è arrivato in fretta (o fast, fast, fast) ma tutta la città è ancora assuefatta dal drastico cambiamento avvenuto in pochi mesi. Perché un impatto forte, totalmente diverso da quello della precedente proprietà e incredibilmente popolare come quello di Rocco Commisso con l’universo viola forse, non l’aveva avuto mai nessun altro presidente prima d’ora.

Poi c’è il campo, la cartina tornasole. Perché è inutile essere ordinati, diligenti e studiosi se poi gli eventuali esami universitari non vanno come dovrebbero. E’ inutile trovarsi bene con i professori ed i compagni di corso se poi i risultati non arrivano. Ogni Fiorentina-Juventus è una storia a se; ogni tifoso viola ha quel dettaglio, dello stadio o dei semplici riti pre gara sul divano, che si porterà sempre dentro di se. Inutile ripetere la solita frase; la Fiorentina come capita praticamente da sempre, anche quest'anno giocherà 36 partite di campionato e una finale e mezzo. Perchè a se riesci nell'impresa a casa tua, è sempre più bello.

Il Fiorentina-Juventus di quest'anno molto probabilmente, per le ragioni scritte in precedenza sarà forse un po’ diverso. Ma la Fiorentina ha urgentemente bisogno di punti e carburante sotto forma di entusiasmo da gettare nel motore: quale migliore occasione? E poi Montella, nel modo più bello, pazzo, rocambolesco e meraviglioso possibile, ha già avuto il piacere di stendere la vecchia signora; e nessuno come lui ha bisogno di un’iniezione di fiducia. Ne dalla proprietà (che appoggia pienamente il tecnico), ne dalla stampa e nemmeno dai tifosi. L'iniezione di fiducia per l'aeroplanino (così come per tutta la squadra) dovrà arrivare all’unica vera cartina tornasole che esiste. Perché in fondo è sempre uno stadio a dirti chi sei…


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