Per chiudere la settimana più travagliata della stagione, ha preso la parola il capitano German Pezzella, che ha parlato così al Corriere dello Sport-Stadio: "Non sono stati giorni normali, finiti con il cambio dell'allenatore. Abbiamo provato a restare concentrati sul nostro lavoro, sugli allenamenti, senza pensare ad altro. Lo abbiamo fatto, fin da subito con il nuovo tecnico, per capire il più velocemente possibile quello che lui vuole da noi. Non condivido l'idea che in questa squadra non corra più nessuno. Il calcio non è solo corsa: a volte ci sono squadre che macinano chilometri ma non arrivano da nessuna parte. In campo abbiamo dato il massimo ma ci sono momenti in cui incredibilmente il gioco fatica a venire, sembra che la squadra non corra, non lotti. Il fatto di dare il massimo e lottare per la maglia però non è mancato mai. Durante la sosta invernale è arrivato Luis, abbiamo migliorato tanto davanti ma di contro è accaduto l'opposto in fase difensiva. Dopo essere stati tra le difese meno battute nel girone d'andata, poi abbiamo subito tanto. Stiamo vivendo un momento, come col Frosinone, in cui ogni minimo errore ci costa un'enormità, ti calciano una volta e... bum, finisce dentro. Calo mentale? Non credo, perché abbiamo giocato con l'Atalanta in Coppa e abbiamo reagito, poi c'è stato il ko di Bergamo in campionato: una gara completamente diversa dal ko di Cagliari, il peggiore della stagione, non eravamo proprio in campo. Da lì si è fatto tutto in salita. Sono argentino e capisco bene l'umore della tifoseria. Firenze è una città che vive di calcio, come a casa mia, e questo si percepisce. Sia chiaro, questa non è una scusa anche perché i nostri tifosi ci hanno sempre sostenuto. Col Frosinone ci hanno fischiato ma lo hanno fatto alla fine ed è un loro diritto".


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