Una partita e due tecnici italiani in panchina. Stasera al Franchi va in scena quello che La Gazzetta dello Sport definisce il 'risorgimento del nostro calcio'. Sul quotidiano sportivo leggiamo: "Se Gasperini guida l’Atalanta come fosse una specie di Garibaldi, e chiede sempre aggressività, grinta, determinazione, spirito di sacrificio, Pioli utilizza maggiormente la tattica del Conte di Cavour: tessa la tela, si serve della diplomazia, costruisce la manovra attraverso il pensiero e il ragionamento...Dopo la bruciante esperienza all’Inter (esonerato a poche giornate dalla fine), ha accettato la scommessa-Fiorentina. Di scommessa si trattava, perché in quell’estate, al mercato, vennero ceduti Borja Valero, Bernardeschi, Vecino e Kalinic. A lui consegnarono un gruppo di giovani e gli chiesero di farli maturare e, se possibile, trasformarli in buoni giocatori...La sua Viola è frizzante, spesso brillante, talvolta pecca di inesperienza, ma gioca con la testa, con le gambe e con il cuore. La gente apprezza. I numeri sono sentenze: 40 gol realizzati (1,6 a partita), 29 subiti, 279 tiri fatti (146 in porta e 133 fuori) a dimostrazione del fatto che sempre si cerca di costruire e di attaccare".


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