La querelle tra la famiglia di Federico Masi, ex giocatore della Fiorentina, che la società viola decise di far esordire giovanissimo in Champions League, e il direttore generale dell'area tecnica viola, Pantaleo Corvino va avanti. A rinfocolare la polemica ci ha pensato la Corte d'Appello del tribunale di Firenze, involontariamente ovviamente, con la propria sentenza. Una sentenza che ha visto Antonio Masi assolto per diffamazione a mezzo stampa, ma condannato per altra diffamazione, avvenuta alla presenza di due testimoni chiamati in causa dal dirigente gigliato.

"Antonio Masi esce pulito dalla diffamazione più grave - spiega a Fiorentinanews.com, l'avvocato Eugenio Pisani - quella per la quale Corvino aveva richiesto un risarcimento di 15 mila euro. E' stato condannato per altra diffamazione, perché alla fine di una partita della Primavera viola, due testimoni hanno detto che aveva dato allo stesso Corvino del "pezzo di m...". Faremo ricorso in cassazione contro questa sentenza, perché abbiamo altri testimoni che dicono qualcosa di diverso. In pratica, però, il giudice ha riconosciuto il fatto che avevamo ragione sui fatti descritti in maniera dettagliata, nel corso di un'intervista radiofonica, che quello che aveva raccontato Antonio Masi era effettivamente avvenuto. E' questo quello che vogliamo sottolineare".

Ma non è finita qui: "Faremo una causa-lavoro per questa vicenda, la seguirà mio fratello, abbiamo già mandato diffida alla Fiorentina, al Bari e a Corvino, a tutela dei diritti del Masi (Federico, il calciatore ndr)".

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