Dopo un anno abbondante, ancora non è ben chiaro il contributo che può o potrà dare Jonathan Ikoné alla Fiorentina. Il francese è tra i più talentuosi della rosa, ha le skills più alte di tutti nel dribbling ma poi alla riprova dei fatti è anche tra i meno concreti e incisivi. Giusto per fare un esempio, sebbene tra lui e Kouame ci siano tecnicamente diverse categorie, a impatto sulla stagione la differenza è pressoché risibile ed anzi, l'ex Genoa almeno fino a novembre aveva decisamente più peso nelle scelte di Italiano. Diverso però è stato l'approccio di Ikoné da subentrante, in una sorta di ruolo da 'dodicesimo', da titolare aggiunto: con i 5 cambi poi, ruolo cruciale e in grado di cambiare realmente il corso di una partita. Jorko, come si fa chiamare dai compagni, ha dato decisamente risposte diverse: decisivo in Coppa Italia con il Torino, subito reattivo a Braga, con la rubata e assist a Cabral. Allo Stadium era partito da titolare invece e lì si era rivisto quel calciatore spento e confuso, visto fin troppe volte: chissà che il destino da subentrante di lusso non possa essere davvero il suo.

 

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