Poco fa ha parlato ai canali ufficiali della Fiorentina il direttore sportivo Daniele Pradè. Oltre all’augurio per un 2021 ricco di soddisfazioni sportive per il popolo viola, il diesse gigliato ha analizzato anche l’annata della squadra, confermando quanto detto proprio ieri dal presidente Rocco Commisso. 

Il tycoon americano ha valutato il 2020 della Fiorentina con un 5/6, voto che non raggiunge la sufficienza dunque. Pradè ha sottoscritto la valutazione, facendo anche un “mea culpa”, come già fatto in alcune precedenti interviste. Tanti, troppi giocatori arrivati a Firenze con grandi aspettative che inevitabilmente le hanno disattese. Pradè è consapevole di questo, e non può essere altrimenti, visto che i vari DuncanKouame Cutrone, arrivati appena un anno fa sulle sponde dell’Arno, ad oggi sembrano essere ai margini del progetto viola. 

Dunque è da apprezzare l’autocritica fatta prima da Commisso e poi da Pradè, cosa non da tutti in un mondo, quello del calcio, in cui si cercano sempre alibi. Tuttavia questo deve essere l’inizio di un cambiamento radicale nel modo di “fare calcio” della Fiorentina. Se appena 365 giorni fa Commisso restaurava la sua Fiorentina con colpi che facevano sognare i tifosi, nel prossimo gennaio Pradè non avrà la medesima licenza di spendere, soprattutto di spendere male. Le pedine da inserire nello scacchiere di Prandelli andranno cercate in modo accurato, per non rischiare di prendere giocatori poco funzionali alla squadra, vedasi i calciatori sopra citati, finendo per ultimo con CallejonErrare è umano, perseverare è diabolico. 

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