Pradè è concreto. E fa bene. Non illude, parla chiaro, anche a costo di far venire qualche dubbio. Dubbi che saranno spazzati via, perché la missione è bella, è nuova.  Al momento il mercato è caro, carissimo. Soprattutto nei confronti di una Fiorentina che, tutti sanno, ha disponibilità ed esigenza di comprare. Prima però, appunto, deve vendere. E sfoltire una rosa importante. Sessanta giocatori da sistemare, non pochi, ma il ‘nuovo’ ds viola è comunque uno diretto, e ci piace così.

Ha raccontato in modo schietto la nuova Fiorentina. Partendo da un mantra: non mi sono state chieste plusvalenze, abbiamo tante belle idee e tante potenzialità, ma nessun nome ad effetto. E nessuna fretta. Al di là dei nomi, al di là dei virgolettati, l’ex dirigente dell’Udinese sa bene che questa squadra dovrà essere forte, simpatica, divertente. Ecco che, tra una decina di giorni, arriveranno i primi acquisti. E qualcuno sarà davvero a sorpresa.

Tutto, anzi molto, dipenderà anche dalla chiacchierata con Chiesa. Averlo o non averlo, cambierebbe e non poco le prospettive. Ma la sensazione, ad oggi, è che dopo le parole di Commisso il giovane talento gigliato abbia poche alternative. Anzi, una sola: rimanere a Firenze. C’è un contratto, c’è uno stipendio (che sicuramente sarà ritoccato, ma non triplicato), c’è una fascia da capitano in ballo e un rapporto con una città che lo ha coccolato fin da bambino. Tutte cose che peseranno, eccome se peseranno.

Pradè risponde a tutte le domande, anche quelle sui giocatori accostati in questi giorni alla Fiorentina. Niente Pavoletti, niente Cutrone, niente De Rossi, niente Rog, niente, almeno per ora, De Paul. Per qualcuno, specialmente l’ultimo, peccato. Ma la sensazione è che ci siano tante piste segrete, al momento ‘coperte’. Ma sarà comunque una squadra forte e competitiva, questo è l’aspetto più importante. Pradè sorride, scherza, poi torna serio. Con Joe Barone accanto, anche lui super coinvolto in questa nuova avventura. Sempre presente. Beh, in fondo le belle notizie sono queste. E sono le più importanti. Dirigenti sinceri, allenatore determinato, proprietà presente e informata. Aspetti che si erano un po’ dimenticati negli ultimi tempi. La prima di Pradè è andata: voto alto. Non crediamo però al fatto che il primo acquisto arriverà il dieci agosto. Forse Daniele l’ha presa un po’ larga. Ma va bene così, la pretattica fa parte del calcio. Gli occhi del ds viola dicevano altro.

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