Si era espresso con scetticismo un mese fa circa Cesare Prandelli sull'opportunità di schierare due punte, con o senza Franck Ribery: tutta questione di equilibri, uno dei primi mantra sbandierati dal tecnico. E venerdì sera di fatto c'è stata la dimostrazione, perché in assenza del francese si è preferito mandare in campo Eysseric e non una punta come Kouame. L'allenatore della Fiorentina ha poi spiegato come per potersi "permettere" le due punte occorra un equilibrio con la sua squadra perde con Vlahovic e Kouame accanto. E non potrebbe essere così se si pensa al resto della squadra: una difesa a 3 che più spesso diventa a 5, rigorosamente bloccata nei suoi centrali e totalmente trasparente in fase offensiva. Con un centrocampo formato da un mediano di corsa reinventato in regia e, almeno ieri, dal solo Bonaventura in grado di costruire un raccordo con l'attacco dato che Eysseric si esprimeva da "regista avanzato".

Difficile immaginare una squadra propositiva con queste caratteristiche e infatti l'attacco è sempre il secondo peggiore del campionato. E' chiaro come alla Fiorentina manchino fantasia e uomini offensivi ma soprattutto un approccio moderno, che coinvolga più interpreti nella fase avanzata e alzi il baricentro dell'azione, per non lasciare una voragine tra difesa ed attacco. Non è probabilmente questo il momento giusto da cui pretendere tutto ciò ma certo, prima o poi arriverà anche l'ora di schiodarsi dalla propria trequarti e guardare con un po' più di coraggio quella avversaria.


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