L'ex allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli ha parlato a Radio Bruno Toscana: "Eravamo in ritiro quando arrivò la sentenza che dava la Fiorentina in Serie B. Dissi subito che non sarei andato via. I giocatori mi dissero che erano con me. Poi fu deciso che saremmo rimasti in Serie A con 19 punti di penalizzazione, situazione molto difficile. Partimmo male, al di là della sconfitta contro l’Inter. Non potevamo vincere senza costruire, non potevamo speculare. Su idea di Corvino presi la classifica senza penalizzazione e la mostrai ai giocatori nello spogliatoio, servì a darci forza. Fu una stagione straordinaria. Sapevamo di non essere soli, la squadra era un tutt’uno con i tifosi. Per quattro anni su cinque abbiamo meritato la Champions League. Toni? Fu una presenza importante, diede un grande contributo così come Mutu. Iachini? E’ una Fiorentina nuova, Commisso ha portato entusiasmo, ma sul fronte allenatore la sua comunicazione non mi è piaciuta. Se la società ha fiducia, non deve assolutamente mettere in dubbio il lavoro del tecnico. Rischia di essere delegittimato nei confronti della squadra".


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