L'ex allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, sul Corriere Fiorentino ha parlato della sua ultima avventura in viola, terminata con le sue dimissioni: "Gli ultimi mesi non hanno sporcato nulla perché io mi sento fiorentino in tutto e per tutto. Il rapporto con la città è rimasto identico e non cambierà mai, anzi ho trovato ancora più affetto perché la gente che incontro ha apprezzato questo mio senso di responsabilità che mi ha fatto decidere di andarmene. Sono arrivato con troppe aspettative, ero coinvolto in modo eccessivo e non va bene perché un 30% del tuo essere più intimo deve rimanere staccato da quello che fai, perché altrimenti non lavori bene".

E ancora: "Lo ammetto non sono riuscito ad avere questo distacco. Non mi rimprovero niente, perché sono fatto così e quella con Firenze è una lunga storia d'amore che continuerà fino a quando riuscirò a respirare".

Prandelli ha ricordato anche il minuto di silenzio dello stadio la prima partita dopo la morte dell'ex moglie Manuela: "Qualcosa che ti entra nella pelle, sessanta secondi di silenzio interminabili. Ho percepito tutto l'amore della città. Non sarei mai voluto andare via".


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