Solo un mese fa si leggeva della tregua che i tifosi viola (soprattutto quelli della curva) sembravano aver stipulato con la Fiorentina. In primis con Pioli, che aveva richiamato tutti al Franchi per la gara contro in Torino (36.707 spettatori), poi anche con la dirigenza, facendo sapere che la contestazione per il disastroso campionato sarebbe stata rimandata a dopo la semifinale di ritorno contro l'Atalanta.

Una settimana dopo succede il patatrac: sconfitta interna contro il Frosinone, la danza dei comunicati, l'addio di Pioli e l'arrivo di Montella. Per i tifosi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: nei giorni successivi si contestano i Della Valle a suon di striscioni e con lo sciopero del tifo per 45 minuti contro il Bologna.

Domani partirà l'esodo dei tifosi viola verso Bergamo. In 2200 da Firenze raggiungeranno l'Atleti Azzurri d'Italia per spingere la Fiorentina verso una tanto sognata finale di Coppa Italia. Un settore ospiti stracolmo, che ancora una volta fa capire l'affetto di una città nei confronti di una squadra che, nonostante la contestazione contro la società e le difficoltà, non è mai stata sola.


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