Giusto ieri, martedì 2 aprile, Edmundo Alves de Souza Neto, più semplicemente Edmundo, ha compiuto 48 anni. 48 anni di genio e sregolatezza, un repertorio, nel bene e nel male, fatto vedere sul campo, specialmente ai tempi della sua esperienza alla Fiorentina.

Stagione 1998/99, la squadra gigliata aveva cominciato il campionato come meglio non poteva con quattro vittorie nelle prime quattro giornate. Il 17 ottobre la formazione allenata da Trapattoni si presenta all'Olimpico contro la Roma e passa pure in vantaggio grazie all'ennesima prodezza di Batistuta. La squadra gioca bene, Edmundo è sicuramente tra i migliori in campo e sfiora più volte la rete del 2-0 che avrebbe chiuso l'incontro. Quando si giunge nella fase finale del match, il Trap decide di ricorrere al proprio classico giochino, togliendo una punta, Edmundo per coprire di più la squadra. Il brasiliano però non ci sta e appena vede il suo numero esposto sul tabellone prende la rincorsa se ne esce dal campo in tutta fretta mandando reiteratamente a quel paese il proprio allenatore.

Mai scelta si rivelò più sbagliata, perché la Fiorentina perse pericolosità, la Roma invece guadagnò campo grazie ad uno scatenato carneade come Bartelt (l'unica partita buona che fece in Italia), che entrò nei gol di Alenichev e Totti siglati tra l'89' e il 90' che permisero ai giallorossi di vincere, incredibilmente, quel match. Una sconfitta che fece male ai viola, ma mai quanto la fuga al Carnevale di Rio del suddetto Edmundo, ma questo ormai è un altro paio di maniche...


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