Pochi mesi fa, ci dicono, sia arrivata un'offerta vera di circa duecento milioni per acquistare la Fiorentina. Offerta che, al momento, è stata rispedita al mittente. I proprietari viola, chiedono eventualmente molto di più. Ma inutile nascondersi, lo snodo stadio sarà fondamentale. Un conto è vendere una Fiorentina con l’accordo per lo stadio ultimato, altra cosa il contrario. E, soprattutto, saranno decisive le prossime elezioni comunali fiorentine. Questo, per chi ce lo chiede, il capitolo ‘cessione’. Ipotetica cessione, perché la verità che è che nessun Della Valle si è mai esposto in questo senso. Anzi.

E allora pensiamo al campo e a qualcosa che non ci convince. Lo abbiamo detto e scritto in tempi non sospetti: eravamo preoccupati più dall’attacco che dalla difesa. Più dalle condizioni di Pjaca, dalle poche reti di Simeone, che dal centrocampo. E quelle sensazioni oggi, purtroppo, si stanno confermando. Il croato, ad esempio, in questo momento non merita di giocare. Pioli lo impiega, probabilmente, per fargli trovare il ritmo partita, per sperare in una giocata che magari lo sblocchi mentalmente. Ma oggi, questa Fiorentina, può permettersi di giocare con lui? Può permettersi di continuare a puntare su un Eysseric che, con tutto il rispetto, oggi farebbe fatica anche a trovare spazio nel Genoa? Anzi non giocherebbe mai. Eppure Pioli continua ad impiegarlo spesso e volentieri. Meglio, allora, dare spazio ad un giovane, a qualcuno che abbia qualcosa da dirci, da dimostrare. Il francese, bocciato lo scorso anno, sta continuando a deludere. E questa Fiorentina, che fa già fatica ad aspettare Pjaca, non può permettersi di giocare in nove, estremizzando il concetto.

Poi c'è Veretout: bravo nel nuovo ruolo, ma forse più utile dove giocava prima. Segnava tanto, rientrava, copriva, riusciva ad assistere gli attaccanti. L’allenatore viola, dopo aver insistito molto nel ‘cambio tattico’ tornerà indietro. Probabilmente già dalla sfida contro la Roma, il francese giocherà più avanti, con un'ipotesi su tutte: tre giocatori dietro al centravanti. Uno stile più offensivo, per provare a liberare da qualche equivoco tattico questa squadra che, da tre partite a questa parte si sta fermando e sembra avere meno idee e anche meno verve. Crediamo poco che stia pagando la preparazione estiva, improntata su quei preliminari europei che non ci sono stati, ma sicuramente le squadre avversarie in queste ultime gare stanno correndo di più, o forse meglio. Il Torino, ad esempio, arrivava prima sui palloni, sembrava avere un passo maggiore, giocava d’anticipo. E avrebbe meritato la vittoria. Contro questa Roma ritrovata in parte dopo il pareggio a Napoli, sabato, occorrerà la miglior Fiorentina possibile. Servirà una gara accorta ma coraggiosa, servirà soprattutto temperamento e velocità. Una partita da vincere, perché la classifica, che rimane buona, sta cominciando ad allungarsi, e sarebbe importantissimo rimanere attaccati al treno delle grandi per non far svanire i sogni, l’entusiasmo, quella chimica che in questa prima parte di stagione aveva riportato la gente allo stadio. La Fiorentina sembrava una scheggia impazzita che poteva vincere contro tutti e che oggi invece si sta un po’ attorcigliando su se stessa, su quelle convinzioni che non vorremmo si sgretolassero pian piano. Tocca a Pioli, soprattutto, aiutare questa squadra.


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