Una Champions League in stile Sei Nazioni. Per il periodo 2024/27, si legge stamani su La Repubblica, l’Uefa ha in programma la prima, vera rivoluzione del format della manifestazione più importante per club di calcio. Una riforma epocale, simile a quella che la generò dalla vecchia Coppa Campioni. Con una priorità: migliorare il prodotto per i tifosi, ma pure per chi deve acquistarlo. E chi compra vorrebbe la garanzia della partecipazione dei grandi club. Partite nel weekend, per tutto il torneo o almeno dagli ottavi o dai quarti, con slittamento del campionato in mezzo alla settimana. E l’ipotesi di distribuire wild card, ossia inviti, legati alla storia dei club, ma pure all'attrattività delle città.

In quest’ottica si sono sviluppati nuovi equilibri della Lega di Serie A, dove le posizioni di Juventus, Milan e Inter si sono improvvisamente avvicinate: in fondo i tre club rappresentano l’aristocrazia del calcio italiano, quelle che per bagaglio storico non possono mancare, in una Champions "selettiva". Mentre il fronte antagonista, scrive ancora Repubblica, è rappresentato da Roma, Napoli e Fiorentina: le prime due in particolare, più competitive delle milanesi negli ultimi anni, non vogliono essere costrette a giocarsi sul campo ogni anno il solo posto libero per giocare una Champions a cui le milanesi sono invitate.


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