Dopo l'ottima partita disputata ieri in Coppa Italia, Antonio Rosati ha parlato ai canali ufficiali della Fiorentina. Ecco le parole dell'estremo difensore viola: "Giocare ieri è stato emozionante. Ho passato tre giorni abbastanza tesi, non giocavo da un po', da agosto 2020, ma quella era una partita senza obiettivi. Ieri invece era importante, ci giocavamo il passaggio del turno. C'era un po' di tensione ma alla fine è andata bene. Pietro (Terracciano ndr) mi è stato vicino e mi ha dato dei consigli, cerco sempre di imparare sia da lui che da Dragowski. Anche a 38 anni si può ancora migliorare. In più, il portiere, nel gioco di mister Italiano, è fondamentale anche per l'impostazione del gioco, sempre partecipe e tirato in causa, e questo aspetto mi ha aiutato a restare concentrato per tutta la gara. A Firenze è la mia seconda parentesi. Qui ho trovato subito l'affetto sia dalla società che dai tifosi".

E ancora sulla frase da lui 'Lo stemma che portiamo sul petto è più importante del cognome che portiamo sulle spalle', Rosati ha aggiunto: "Questo è un concetto che devono capire soprattutto i più giovani. Il gruppo deve prevalere sul singolo. Dobbiamo onorare e rispettare sempre lo stemma che portiamo sul petto, non solo la domenica ma tutti i giorni. La Fiorentina è una squadra gloriosa con un gran passato è per questo bisogna dare grande valore a questa maglia".


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