Nikola Milenkovic è arrivato alla Fiorentina nel giugno del 2017 e in quasi tre anni sono circolate spesso voci di mercato su di lui: si è parlato dell’interesse del Manchester United, dell’Atletico Madrid, del Barcellona ma anche della Juventus, tutte squadre di prima fascia.

In questo lasso di tempo, il difensore serbo, ha si giocato praticamente sempre da titolare, sia terzino a destra bloccato e sia centrale in una difesa a tre o a quattro, però gli è mancato e gli sta mancando, il salto di qualità. Cosa che evidentemente ha spinto questi grandi club a non insistere più di tanto per cercare di strapparlo ai viola.

Nonostante la giovane età (classe 1997) e la titolarità in nazionale, l’ex Partizan non sembra dare mai la sensazione di poter essere un difensore di un certo livello: sono poche le partite da sette in pagella che ha disputato nel corso di quasi tre anni ed un po’ troppe, invece, quelle al di sotto della sufficienza.

Nei giorni scorsi, il direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè, ha detto che ci sarà un incontro, a fine stagione, tra Milenkovic e i viola, per discutere del rinnovo di contratto in scadenza nel 2022.

Inutile dire che andrà fatta una riflessione profonda sul nativo di Belgrado, specialmente di fronte ad una Fiorentina non più di transizione ma che punta a stare stabilmente in zona Europa.

GIACOMO TRAMBUSTI

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