La Fiorentina meritava di vincere contro la Sampdoria. Quagliarella e Candreva però hanno saputo cambiare le sorti del match con la loro qualità.

Qualità appunto, quella che manca alla squadra viola. Quella che non è stata acquistata nell’ultimo mercato, con Kokorin ancora a sedere, evidentemente in ritardo, evidentemente non pronto. Idem Malcuit. Serviva altro, sbagliare è umano, perseverare è diabolico diceva qualcuno. Perché alla fine contano i punti e questa Fiorentina ne sta facendo davvero pochi. Deve soltanto ringraziare quelle dietro, ma occorre una sveglia.

Tutti si aspettavano di più da tutti. Lo stesso Prandelli, che ha rimesso comunque in piedi una squadra allo sbando, sembra poter incidere fino ad un certo punto. E, evidentemente, visti i cambi tardivi di Genova, non si fida delle alternative. Però attenzione, i sette punti di vantaggio sulla terzultima sono un tesoretto da non gettare al vento. Ma non possono bastare le sconfitte degli altri per mantenerlo.

Lo Spezia gioca a calcio, combatte, diverte. Arriva a Firenze addirittura da favorita visto il momento che stanno vivendo le due squadre. Una nuova sconfitta potrebbe essere devastante per l’ambiente e per lo stesso allenatore, che oggi sembra più solo di ieri. Parlano in pochi, magari giustamente. E’ il momento del lavoro, solo del lavoro. Lo si dice da settimane, evidentemente non basta.

Salvarsi, salvarsi, salvarsi. L’unico imperativo è questo. Poi sarà, inevitabilmente, rivoluzione. Non esistono altre strade. Commisso ha speso tanto, anche troppo, rispetto ai risultati ottenuti fin qui. E oggi, anche lui, non ha più voglia di aspettare. Petrachi, Giuntoli. Gattuso, De Zerbi, Italiano di nomi tra dirigenti che potrebbero affiancare Pradè e allenatori che potrebbero sedere in panchina, più o meno a ragione, ne sono stati fatti diversi. Serve programmare adesso però, marzo sarà il mese delle scelte. Confidando in un po’ di buona sorte, perché da questa stagione pretendere troppo di più non sarebbe onesto.


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