Non aveva ancora segnato in questo campionato, ma gli è bastato vedere il nuovo anno per non far spegnere la sua luce perpetua. Riccardo Saponara è il jolly a sorpresa della formazione di mister Italiano, tecnico che già in passato aveva dimostrato di saper premiare quei giocatori estremamente tecnici, anche se con qualche annetto di troppo.

Come Callejon nella passata stagione, l’impiego dell’ex Spezia non è stato ridotto a vantaggio dei nuovi acquisti o degli esterni più giovani. Anzi, proprio nel momento in cui Ikoné sembrava essersi preso la tanto agognata titolarità, il fantasista n°8 ha calato dalla manica gli assi vincenti. Prima contro la Salernitana, con un assist no-look per liberare Jovic a rete, in una delle ultime gare del 2022. Poi al rientro dalla sosta, ancora in casa, col Sassuolo ed infine nell’ultima sconfitta dove, nella mediocrità generale, la sua semirovesciata stampata sulla traversa ha avuto quasi il sapore di giocata d’altri tempi.

Intendiamoci, Callejon e Saponara possono sì ricoprire il medesimo ruolo, ma si tratta di interpreti molto differenti del gioco del pallone. Lo spagnolo ha – aveva – un’accelerazione nel breve da pochi eguali, con una capacità di inserirsi in area senza palla alle spalle dei difensori, per i suoi classici tagli sui lanci di Insigne. L’ex fantasista di Sarri, invece, possiede un destro che, per come viene utilizzato, sembrerebbe il mancino di tanti artisti di questo sport. Italiano ne va matto e la sua costante riproposizione anche dal 1’ ne è la conferma.

Così come Bonaventura, Saponara apporta quel quantitativo di tecnica in un deserto di inettitudine (calcistica), dove anche giocatori “lenti” come i numeri 5 e 8 possono spiccare ed essere preferiti ai vari Ikoné di turno. Non si tratta allora del classico usato-sicuro da inserire soltanto a gara in corso, bensì di un calciatore, come lo era Callejon l’anno scorso, da adoperare quando si affrontano avversari meno fisici, ma pronti ad essere infilati dalle magie di certi strateghi della sfera a scacchi.

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