Le dimissioni di Cesare Prandelli hanno sorpreso un po' tutti, un fulmine a ciel sereno che ha spiazzato l'ambiente viola. Una scelta profondamente sofferta quella dell'ormai ex tecnico della Fiorentina, che ne ha spiegato i motivi in una lettera molto commovente. Della sua decisione la redazione di Fiorentinanews.com ha parlato con l'allenatore Nevio Scala:

Che idea si è fatto di questa situazione?

"Nel calcio ormai sono rare le persone come Cesare Prandelli. In pochi al posto suo si sarebbero sentiti così responsabili dell'andamento della squadra al punto di lasciare tutto. E' stato un atto di rispetto nei confronti dei tifosi, un gesto che da una parte ha messo in difficoltà la società ma dall'altra va apprezzato. Cesare è un mio caro amico e sono dispiaciuto della sua scelta, però in fondo la condivido. E' un uomo pieno di sentimenti e di valori, per cui è doveroso accettare la decisione che in questo momento riteneva più giusta da prendere".

Ha sorpreso molto il fatto che, nell’epoca dei social, nessun giocatore abbia salutato pubblicamente Prandelli a eccezione di Vlahovic. Può essere la testimonianza di un rapporto non idilliaco tra squadra e allenatore?

"E' difficile dirlo da fuori. Sicuramente oggi i social network sono molto diffusi e spesso i giocatori li utilizzano per esprimere le loro opinioni, ma questo non significa niente. Può darsi che i calciatori della Fiorentina fossero dispiaciuti per l'addio di Prandelli al punto di ritenere inappropriato mandargli un messaggio o scrivere qualcosa pubblicamente".

 


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