L'ex amministratore delegato della Fiorentina, Mario Sconcerti, ha rilasciato a TMW alcune dichiarazioni sull'intreccio di mercato tra i viola e la Juventus per Dusan Vlahovic.

"Nei giorni scorsi era uscita la notizia dell'offerta bianconera di Kulusevski più 35 milioni, che serviva per far sapere che la Juve c'è e che accetta la valutazione di 70 milioni. Credo che da diversi giorni si stesse preparando alla notizia la piazza. Apprendo che Firenze sia vagamente incazzata... Con Commisso è stata una lunga battaglia, finalmente terminata. La Fiorentina ha perso ma la sconfitta è retribuita 70 milioni, non bisogna scordare che il fatturato annuo è di 75 milioni. Si tratta comunque di buona gestione della società, perché Commisso era costretto alla cessione per l'accordo che da tempo avevano i procuratori e la Juve. Il grande rischio era di perderci due volte. Non si può neanche parlare di mancanza di riconoscenza: a 22 anni se ne va lasciando incassare 70 milioni, di più non poteva fare".

Prosegue: "La Fiorentina in campionato ha fatto 36 punti in 22 partite, che è straordinario solo se commisurato con gli ultimi due anni. Ora c'è un grosso danno tecnico, ma con poche alternative perché lui voleva andare via e addirittura neanche più parlava. Prendere 70 milioni da questo silenzio è fantastico, ma ora la squadra è dimezzata perché Vlahovic era metà, basta contare i gol. Non potrà essere sostituito, perché è tra i due-tre migliori al mondo. Pare che già ora Roma e Lazio la superino. Va calcolato che l'incasso di Vlahovic e Chiesa insieme arrivi oltre i 100 milioni: un buon inizio per costruire una buona squadra, prendendone quattro giocatori top".

Passa a parlare di Commisso: "Non poteva decidere niente, né cancellare un accordo che c'era già tra Vlahovic e la Juve, così come prima per Chiesa. Si è trovato costretto e va compreso. Ha fatto quello che poteva, ma un giocatore come Vlahovic dal punto di vista economico è destinato a distruggere la Fiorentina: se c'è uno che guadagna sette volte più di te, non va bene e non fai la squadra. Comunque è un grande giocatore e sono orgoglioso di averlo visto nascere e crescere, come Baggio".


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