“Quando è entrato Ljajic, sono andato più avanti vicino alla porta e a Silva e sono stato più pericoloso. Preferisco giocare in quella posizione, piuttosto che largo a sinistra”. Così Stevan Jovetic al termine della partita contro il Cesena, con il montenegrino che non fece niente per nascondere il suo disappunto sul ruolo che occupa in campo da inizio stagione. Passano tre giorni, si presenta in conferenza stampa un altro leader del gruppo, Valon Behrami, che, oltre a difendere a spada tratta il suo tecnico, parla così: “Il mio ruolo ideale è quello di interno di centrocampo, in quella posizione posso buttarmi in avanti e dare una mano dietro. Montolivo invece preferisce giocare davanti alla difesa, vorrebbe tornare a giocare dove rende meglio”. Due dichiarazioni importanti, che arrivano da elementi cardine del progetto di Mihajlovic e che sul piano tattico coinvolgono praticamente tutta la squadra. Semplice la questione Behrami-Montolivo. I due si possono scambiare la posizione senza andare ad incidere sui ruoli dei compagni e, come ha tenuto a sottolineare il centrocampista, dipende dall’avversario di turno. Napoli, Lazio e Cesena hanno affrontato i viola con tre attaccanti, ragion per cui ha una sua logica proteggere la difesa con un giocatore di quantità come il mediano svizzero. Molto più difficile risolvere il problema di Jovetic. Il montenegrino vorrebbe giocare come seconda punta o come trequartista, ma per accontentarlo Mihajlovic dovrebbe cambiare modulo e sacrificare la corsa e il dinamismo di Cerci. Un 4-3-1-2 o un 4-2-3-1 sarebbero più indicati per Jo-Jo, ma andrebbero a discapito di Cerci, che nel primo caso non avrebbe una collocazione, nel secondo sarebbe il terzo a destra nel tridente dietro alla punta di riferimento, ma dovrebbe coprire l’intera fascia anche in fase difensiva. Un problema non da poco, visto che Cerci dà il meglio dal centrocampo in su ed è poco incline alla fase difensiva. Nei giorni in cui si parla tanto del brutto gioco della Fiorentina è giusto sottolineare il pensiero di giocatori importanti della squadra viola. Il compito di Mihajlovic è quello di non sottovalutare certi segnali d’allarme e certi malcontenti, che a lungo andare potrebbero trasformarsi in problemi ancora più grandi.
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