Il turismo del calcio non è solo stadi e grandi appuntamenti agonistici. Del resto, amare questo sport non significa solo tifare per la propria squadra del cuore. Anche se seguire il team preferito significa ampliare indirettamente il bagagliaio di esperienze personali, un vero appassionato di calcio fiuta il profumo dell'erba del campo ovunque ce ne sia occasione.

Il tifoso ama celebrare l'adorata formazione, ricordarne la storia ed i risultati che la squadra è stata in grado di ottenere nel corso degli anni.
Gli amanti dello sport in generale, attaccati al valore che questo rappresenta e non solo alla maglia, troveranno interessante scoprire che esistono altri modi per avvicinarsi allo sport oltre al frequentare gli stadi e ricercare l'autografo di un calciatore famoso.

La città di Firenze è orgogliosa di ospitare un'interessante e ricchissima panoramica dello sport più amato d'Italia. Parliamo del museo del Calcio di Firenze, un luogo che ogni amante della disciplina dovrebbe visitare almeno una volta nella sua vita.

Il Museo del Calcio si trova a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano negli edifici di una ex colonica ristrutturata. È possibile raggiungerlo facilmente anche dalla provincia (o per comodità, affidarsi ad un'agenzia come LastMinute, qui le recensioni).

In questo luogo, è possibile osservare cimeli dei calciatori più famosi come le maglie della nazionale utilizzate nel corso degli anni, collezioni di palloni da calcio, alcuni dei quali utilizzati più di mezzo secolo fa ed altri oggetti di antiquariato calcistico. Inoltre, è presente una larga documentazione che racconta le gesta di calciatori più iconici del Bel Paese.

Tra varie antichità che possono incuriosire gli appassionati di questo sport, la prima maglia azzurra indossata dall'indimenticabile Silvio Piola, protagonista della vittoria ai Mondiali di Francia del 1935, ricamata a mano dalla madre con fili d'oro.

Ci sono anche le maglie nere che solo una volta l'Italia indossò - sotto l'ordinanza del regime fascista - durante l'incontro con la Francia nei quarti di finale del mondiale 1938. Visto da questa prospettiva, il museo regala un'occasione per conoscere, attraverso gli accadimenti sportivi, diverse pagine della storia del nostro Paese e dei costumi italiani in generale.

Disponibili, inoltre, numerosi percorsi interattivi con videoterminali che permettono l'accesso a un database multimediale in continuo aggiornamento. Su questi display, è possibile visionare fotografie dal 1898 ad oggi ed una moltitudine di filmati d'epoca che accompagnano i visitatori lungo le più emozionanti vicende del calcio nostrano.

Una particolare attenzione è stata dedicata agli studenti: il museo ha un'offerta didattica pensata per le scuole, o per le società sportive ed i gruppi organizzati con un target giovanile. Il progetto si divide in due aree tematiche; il primo si chiama 900: La storia raccontata attraverso il calcio. Analizza il significato di questo sporto nel ventennio fascista e nei favolosi anni '60.

L'altro progetto si chiama invece A tavola con gli Azzurri, e si concentra sull'aspetto della salute e dell'alimentazione sportiva. Quest'ultimo è rivolto soprattutto a ragazzi che praticano attività sportive e che seguono una dieta specifica in vista di competizioni agonistiche-amatoriali.

Oltre alle mostre permanenti, collezioni temporanee arricchiscono l'offerta sportivo culturale del museo. Come si sa, un legame tra cultura e sport può aiutare a valorizzare e rinforzare comportamenti civili di giocatori e spettatori, oltreché combattere l'intolleranza troppo spesso presente negli stadi e nelle competizioni sportive anche dilettantesche. Le mamme ed i papà possono trovare in questo museo un'ottima risorsa per arricchire il bagaglio dei propri figli per quanto riguarda i valori del fair play e del rispetto di una lunga e dignitosa tradizione nazionale.


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