Una stessa società, la Fiorentina ovviamente, e tre livelli diversi, tre piani in cui si parlano differenti linguaggi e ci si occupa anche di tre differenti tematiche.

Rocco Commisso è lanciatissimo e quasi interamente proiettato sulla questione stadio. E' stato chiaro con tutti i suoi interlocutori ed in particolare con il sindaco di Firenze, Dario Nardella. "Cinque anni? No, grazie" e il messaggio è arrivato perfettamente alle orecchie di chi di dovere. Tant'è che proprio Nardella è stato costretto a trovare una soluzione che prevedesse la costruzione del nuovo impianto in quattro anni. Commisso arriverà la prossima settimana, a ridosso della partita con la Lazio, e lì vorrà vedere di persona, 'toccare con mano', capire se la promessa fatta dal sindaco è veramente realizzabile o no. Ricevute tutte le rassicurazioni del caso allora partirà l'operazione Mercafir. Altrimenti, via con il piano B, o piano H se vogliamo, dove acca sta per hinterland (fiorentino).

Con il centro sportivo siamo già ad un altro livello. Il terreno dove farlo sorgere c'è già, l'insegna "proprietà dell'ACF Fiorentina" è già stata messa. Non resta che aspettare un paio d'anni circa per avere quello che è stato definito a più riprese come "un impianto all'avanguardia" dove far nascere e crescere quelle che il vecchio direttore sportivo, Corvino, chiamava le pianticelle viola. Senza dimenticare però che in quel centro si allenerà anche la prima squadra.

Ultimo, ma non ultimo, c'è il mercato. Sì perché forse qui ci stiamo dimenticando che la Fiorentina è essenzialmente una squadra di calcio, che deve fare il meglio possibile sul campo e cercare di primeggiare in questo sport. E i dirigenti gigliati sono protesi verso alcuni rinnovi contrattuali (Castrovilli già fatto, ora toccherà ad altri giovani) e al rafforzamento della squadra a gennaio. Qualcosa verrà sicuramente fatto in inverno e, a seconda della classifica che occuperà la squadra, potrebbe esserci anche qualche acquisto importante. In Belgio si torna a parlare di Berge...sicuramente il norvegese non sarebbe un giocatore secondario, anzi.


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