Nello scorso mercato gennaio ben tre centrocampisti hanno lasciato la Fiorentina per tentare di rivalorizzarsi altrove. Stiamo parlando di Youssef Maleh, Szymon Zurkowski e Marco Benassi. Tutti e tre, sbarcati rispettivamente a Lecce, Spezia e Cremona, stanno lottando per un unico obiettivo di squadra, ovvero la salvezza della propria squadra. La bagarre per evitare di retrocedere li coinvolge direttamente, dato che stanno trovando contemporaneamente sempre più minutaggio e continuità.

Maleh ad esempio, nella gara persa dai salentini contro il Napoli due giorni fa, è stato tra i migliori dei suoi mettendosi in mostra con alcune giocate. Si può dire lo stesso di Zurkowski, che nella gara contro i viola non ha affatto sfigurato giocando 90 minuti intensi più di quantità che di qualità, ma contribuendo comunque alla causa dei liguri. Benassi invece non ha collezionato nemmeno un minuto nell’ultima vittoria della Cremonese in casa della Sampdoria. Ma il tecnico Ballardini ha dimostrato di affidarsi spesso a lui schierandolo anche da titolare pochi giorni fa in Coppa Italia contro la Fiorentina.

Ma, nonostante le tante occasioni avute, nessuno di loro ha ancora messo a segno un gol o realizzato un assist.
Un dato questo sicuramente singolare, dato che tutti e tre hanno sempre dimostrato di avere la finalizzazione nelle loro corde pur giocando poco con la maglia viola. Una divisa, quella gigliata, che sicuramente Zurkowski non vestirà nella prossima stagione dato che, come ricorderete, è stato ceduto a titolo definitivo allo Spezia.
Discorso diverso invece per Maleh e Benassi. Il primo è in prestito oneroso con obbligo di riscatto in caso di salvezza del Lecce. Il secondo è invece alla Cremonese in prestito secco. A giugno quindi tornerà sicuramente a Firenze dato che il suo contratto è in scadenza nel 2024.
Non è ancora tempo di mercato, ma appare chiaro che, se entrambi riapproderanno alla base, la società viola cercherà senza tante esitazioni di cederli altrove a titolo definitivo. E i due andrebbero così a condividere ancora una volta lo stesso destino.

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