In estate, con un Simeone già messo da parte e un 4-3-3 che stava prendendo piede, il candidato numero uno alla maglia da titolare per guidare l'attacco sembrava proprio Dusan Vlahovic. Dal mercato si attendeva sì una spalla che potesse accompagnarlo (Llorente era la candidatura forse più ideale) ma la fiducia per il millennial scuola Partizan era altissima. Poi la storia della prima stagione americana della Fiorentina ha voluto diversamente e, nonostante si sia scelto di puntare su Pedro, quindi su un altro giovane, per il serbo di spazio ce n'è stato solo alle prime due, prima cioè che Montella optasse per il 3-5-2 e l'attacco mobile. Per Vlahovic però non è finita qui, perché contro difese arroccate come potrebbe essere quella di oggi dell'Udinese, potrebbero tornare a suggerirlo come pedina da giocarsi, anche solo a gara in corso. La fiducia in se stesso non manca certo all'ex bomber della Primavera, così come quella di compagni, staff e tifosi: serve solo la giusta dose di pazienza e l'occasione giusta, che tutti non vedono l'ora di dargli.


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