C’è chi stava rientrando dallo sta- dio dopo una cena consumata con gli amici, chi stava vedendo la partita in televisione prima di andare a letto, chi si godeva la nottata fiorentina, chi seguiva le chat e i social presi d’assalto con un vero e proprio tormentone: «Tutti a Cremona».


Il mercoledì sera dei tifosi viola è stato un mix di emozioni al Franchi, con la vittoria contro il Torino e la conquista della semifinale di Coppa Italia, ma è stato soprattutto speranza, sogno di una notte di pieno inverno, presa di coscienza di un tabellone favorevole, gioia improvvisa per una stagione svoltata in maniera inaspettata e lanciata verso un traguardo impensabile, quello della finale, sfuggita l’anno scorso (proprio in semifinale) dopo la sconfitta con Juventus.


Stavolta però è un’altra storia. E così, al triplice fischio di Roma- Cremonese, con la sorprendente qualificazione dei grigiorossi capaci di elimare la squadra di Mourinho all’Olimpico (dopo aver battuto il Napoli al Maradona), il leit motiv più frequente è stato “Tutti a Cremona”. 


Il popolo viola si è addormentato (e si è svegliato) con l’adrenalina del grande evento e poco importa se ancora mancano due mesi alla gara di andata, in programma il 5 aprile allo Zini. Tanti hanno già deciso che quel giorno ci saranno, pronti a un maxi esodo e a polverizzare i 2 mila 425 posti del settore ospiti: «Ragazzi tenetevi liberi, si va a Cremona», «Non faccio una tra- sferta da un po’ ma sarò presente», «Organizziamoci, io ci sto», «Si torna in nottata o al massimo prendo ferie ma ci voglio essere» sono stati alcuni dei messaggi più comuni, sui social e nelle conversazioni private.


Questi ultimi giorni, per i tifosi, sono stati un mix di emozioni: dalle polemiche per Amrabat alla fine del calciomercato, dalla de- pressione per una stagione al di sotto delle aspettative alla di vincere un trofeo dopo tanti anni.Ovviamente i biglietti non sono ancora stati messi in vendita, si attende l’orario e il giorno preciso della partita, ma il grande evento richiamerà fedelissimi e tifosi occasionali. Chi è stato sempre presente, come i gruppi della curva Fiesole, in ogni stadio d’Europa e d’Italia e in qualsiasi giorno della settimana e chi, pur criticando la gestione societaria e non frequentando lo stadio, sarà ugualmente presente a una partita avvertita come storica.








Del resto, un maxi esodo per una partita così impor- tante manca da tanto tempo: l’ultima volta fu nel 2019, semifinale di ritorno a Bergamo contro l’Atalanta. 2mila 400 tifosi viola, con tanto di treno speciale istituito ad hoc e la partecipazione anche del sindaco Nardella che viaggiò con gli ultras. Lo scorso anno a Torino, furono meno di duemila, in una gara condizionata dal risultato dell’andata, da prezzi alti e da alcuni problemi per l’acquisto online. Stavolta la Fiorentina parte con i favori del pronostico e, anche se la doppia sfida andrà giocata e vinta, mai come adesso, dopo quasi dieci anni, la finale è a portata di mano.










L’ultima infatti risale al 2014. Un ricordo cupo per tutti. Una serata maledetta iniziata con grandi aspettative di festa - una maxi coreografia doveva tingere di viola la Curva Sud dell’Olimpico - e finita con un clima di terrore e dolore dopo gli scontri fuori dallo stadio e l’uccisione del tifoso napoletano, Ciro Esposito. Quella notte la Fiorentina perse 3-1, ma a poco contava il risultato dopo il dramma della giornata. Lo scrive La Repubblica. 






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