L'ex allenatore della Fiorentina e attualmente tecnico del Bologna, alla vigilia della sfida contro la Salernitana, ha parlato in conferenza stampa anche del conflitto in corso in Ucraina. Queste le sue parole riportate da Sky Sport:

"Io speravo sempre che i miei allenamenti durassero tutta la giornata per non pensare alla guerra, per non pensare ai bombardamenti. E in quei momenti ero felice. Quando invece finivo di allenarmi pensavo alla realtà e quelli sì che erano problemi per uno che era coinvolto direttamente. Non è facile riuscire a isolarsi e concentrarsi sulle altre cose. Immagina in una guerra dove magari non senti i genitori per settimane e non sai se sono vivi o se sono morti.

E ancora: "Mi ricordo quando sentivo decollare gli aerei ad Aviano chiamavo mia madre e le dicevo: 'Tra cinque minuti bombardano, mettetevi in cantina'. Nonostante questo andavo in campo, ma non era facile. Io spero solo che la notizia della guerra non diventi tra qualche giorno la seconda o la terza notizia e che magari dopo un mese non se parli più. La gente non si deve abituare alla guerra, tutti dobbiamo dare un contributo per far sì che tutto finisca il prima possibile".


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